Calendario

Dicembre 2025
L M M G V S D
1234567
891011121314
15161718192021
22232425262728
293031  

Archivio

Archive Page 46

Vagli a spiegare che è primavera

th250x250_cipolat_cover_200x300Scrivere un romanzo (in specie il primo, ma ogni volta poi è come se lo fosse) non è mai cosa facile. È un po’ come attraversare un mare irto di blandi allettamenti e nascoste insidie. Catherine Cipolat, classe ’52, nata e cresciuta in Francia da genitori italiani, senigalliese d’elezione, – “filosofa nata di marzo” che “scrive da sempre, pubblica da poco”, come si legge in sua nota biografica – traduttrice ed autrice di racconti, vi si cimenta, riuscendovi, con coscienza nitida e con uno stile pienamente maturo. Vagli a spiegare che è primavera (Io Scrittore, 2013, ebook pubblicato in formato ePub, 364,9 KB), suo primo romanzo,  è proustianamente incentrato su un’invecchiata Alice Bravin, suo alter ego, la quale ripercorre con la memoria la sua intera esistenza in una perenne ricerca di sé che parte dalla riscoperta delle sue radici. L’affascinante storia di Alice, con la sua pesante eredità di figlia di immigrati italiani, la sua vita di giovane hippy sospesa tra coraggio e incertezza a quelle fragili e dolorose di Jean e Louis, e il suo franto credo eudemonico, ha anche il pregio di offrire al lettore, e non è cosa da poco, una appassionata mise en abyme degli anni della contestazione e del terrorismo. Il tutto in una cornice narrativa che giustifica l’esigenza stessa di un’intima confessione, che, per non inchiodare la memoria al presente, è spostata dall’autrice, con un sapiente stratagemma, nel prossimo futuro, in un dopostoria per nulla consolatorio.

***

Catherine Cipolat, di origine italiana, è nata in Francia dove ha studiato filosofia. Di professione traduttrice, vive nelle Marche perché tra le colline si vede il mare. Alcuni suoi racconti sono stati premiati e pubblicati in antologie, riviste e blog. Ha una passione sfrenata per il cinema e l’arte. Vagli a spiegare che è primavera è il suo primo romanzo.

 

I vecchi nuovi gialli del Corriere della Sera

Sabato 9 febbraio è prevista l’uscita del primo libro della collana I gialli del Corriere della Sera, che sarà pubblicata con cadenza settimanale come supplemento al quotidiano milanese. Vecchi e poco noti (ai più, ma non agli amanti del genere) i nomi degli autori. Una old wave anglosassone da opporre all’attuale noir scandinavo? Forse sì, al di là delle intenzioni. Ad aprire la collana è Jefferson Farjeon, scrittore londinese apprezzato da Dorothy L. Sayers, con La casa dei sette cadaveri (tit. orig. Seven Dead, 1939, traduzione di Dario Pratesi, Polillo Editore, 2011): un mistery pieno di enigmi, la cui soluzione è affidata alla strana coppia di investigatori Kendall-Wade con l’aiuto del giornalista freelance Thomas Hazeldean, che prende di petto la diciottesima regola del canone di S. S. Van Dine, quella sul suicidio. Sarà poi il turno, sabato 14 febbraio, di Don Betteridge, nom de plume di Bernard Charles Newman, anch’egli britannico, con L’alibi di Scotland Yard (tit. orig. Scotland Yard Alibi, 1938, traduzione di Dario Pratesi, Polillo Editore, 2011): un giallo anomalo e ambizioso, narrato in prima persona dall’assassino, con il quale si dovrà confrontare l’ispettore Duncan, studioso di psicologia nonché amante della letteratura poliziesca, in una sorta di sfida all’intelligenza che mette alle corde la frequente inverosimiglianza di quei romanzi rispetto alla realtà.

pack_gialli

Seguiranno Anthony Berkeley, Il caso dei cioccolatini avvelenati (23 febbraio); Mary Roberts Rinehart, La scala a chiocciola (2 marzo); John Dickson Carr, Occhiali neri (9 marzo); James Hadley Chase, Niente orchidee per Miss Blandish (16 marzo); R. A. J. Walling, I fatali 5 minuti (23 marzo); J. J. Connington, Il caso con nove soluzioni (30 marzo); Christopher Bush, Una buona tazza di tè (6 aprile); Edgar Lustgarten, Signori della Corte… (13 aprile); Cortland Fitzsimmons, Delitto ai grandi magazzini (20 aprile); Vera Caspary, Laura vertigine (27 aprile);  Earl Derr Biggers, Charlie Chan e la casa senza chiavi (4 maggio); George Bellairs, Morte in Provenza (11 maggio); Timothy Fuller, Delitto a Harvard (18 maggio); David Frome, I delitti di Hammersmith (25 maggio); Thomas Kyd, Assassinio all’università (1 giugno); C. H. B. Kitchin, La morte di mia zia (8 giugno); F. G. Parke, La sera della prima (15 giugno); Elizabeth Daly, Morte al telefono (22 giugno). Venti romanzi dunque, con l’ambizione di traghettare i lettori dal mystery al thriller: da Arthur Conan Doyle a Raymond Chandler, insomma. Ai lettori, come sempre, il giudizio.

‘Viaggi e viaggiatori nell’Ottocento’, il volume

viaggi_ottocento_copE’ uscito il volume “Viaggi e viaggiatori nell’Ottocento” che raccoglie gli atti del convegno omonimo che si è tenuto alla Rotonda a Mare di Senigallia lo scorso settembre. Il volume, edito da Marsilio, è stato curato dal prof. Marco Severini, docente all’Università di Macerata, presidente dell’Associazione di Storia Contemporanea e organizzatore del convegno.

Il libro sarà presentato, per la prima volta, il 9 febbraio prossimo alle ore 18 presso la Sala Chiostergi del Centro Cooperativo Mazziniano “Pensiero e Azione” di Senigallia (via Chiostergi 10).

La data della presentazione cade nel giorno del 164° anniversario della proclamazione della Repubblica Romana del 1849.

“Viaggi e viaggiatori nell’Ottocento” raccoglie gli atti del Convegno Internazionale di studi omonimo svoltosi nel settembre 2012 alla Rotonda di Senigallia, su iniziativa dell’Associazione di Storia Contemporanea (ASC) e grazie alla partecipazione di enti pubblici e privati.
Nel corso di tre giorni d’assise, era stata analizzata storicamente la tematica del viaggio ottocentesco, declinata nelle più diverse accezioni, assumendo come riferimento geografico un complesso itinerario che, partendo dalle Marche, giungeva ai paesi extraeuropei, passando per l’Italia e il Vecchio Continente. L’Ottocento fu infatti “l’età del viaggio e dei viaggi”, compiuti per completare l’iter formativo e culturale, per ragioni professionali, politiche.

La pubblicazione “Viaggi e viaggiatori nell’Ottocento” presenta le oltre trenta relazioni proposte nell’occasione da altrettanti qualificati relatori, alcuni dei quali provenienti dall’estero.

Interverranno alla presentazione del 9 febbraio: il Sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi, il Presidente del Centro Cooperativo Mazziniano “Pensiero e Azione”, Luciano Di Marcelli, Mauro Pierfederici (Centro Cooperativo Mazziniano), Marco Severini (Università di Macerata, Curatore dell’opera) e Cinzia Cingolani (ASC). Sono inoltre previsti dei brevi interventi da parte di alcuni tra gli altri autori del volume.

L’Associazione di Storia Contemporanea comunica infine che tutti coloro che hanno assistito ad almeno due delle quattro sessioni del convegno potranno ricevere gratuitamente il volume al termine della presentazione.

William Golding – Il signore delle mosche

Pubblichiamo il saggio di Lorenzo Spurio “William Golding – Il signore delle mosche.

(già apparso su su Blog Letteratura e Cultura il 25-01-2013 e sulla Lavagna del Sabato della rivista Sagarana con il titolo “L’edenico e il demoniaco”)

Il signore delle mosche è un romanzo estremamente complesso. Forse neppure Golding avrebbe voluto crearlo tanto complicato e denso, non nella trama che, invece, è abbastanza semplice e lineare, ma nella serie di temi che implicitamente sottendono nel tessuto dell’intera storia.

Ma Il signore delle mosche è anche il segno di un imbarbarimento pericoloso, di un ritorno alle origini selvagge, primitive, è il ritorno a uno stato di natura che fa seguito a un abbattimento di ogni esplicitazione della cultura (l’educazione, l’insegnamento, la formazione, la morale, la religione, il buon senso).

Copertina originale dell'edizione inglese de "Il signore delle mosche"

Lorenzo Spurio (Jesi, 1985) si è laureato in Lingue e Letterature Moderne all’università di Perugia nel novembre del 2011. Ha scritto e pubblicato saggi di critica letteraria e racconti su varie riviste a tiratura nazionale (Silarus, Sagarana, Reti di Dedalus, El Ghibli…) e in volume. Dal 2010 è redattore della rivista di letteratura e cultura Segreti di Pulcinella diretta da Massimo Acciai dove pure svolge la mansione di impaginazione della stessa in formato pdf e collaboratore della rivista d’arte Parliamone diretta da Bartolomeo di Monaco. È autore dello spazio internet Blog Letteratura e Cultura (ISSN 2280-6482) dove pubblica testi critici, recensioni di libri, articoli di cultura, segnalazioni e testi di altri autori ed è fondatore, assieme a Massimo Acciai e Monica Fantaci, della rivista online di letteratura Euterpe di cui cura l’editoriale, la selezione dei materiali e l’impaginazione. È membro fondatore dell’Associazione Culturale TraccePerLaMeta nata nel 2012 di cui ricopre l’incarico di addetto alle PR e collaboratore esterno di Limina Mentis Editore. Collabora a vari blog e siti letterari tra i quali Intingendo d’inchiostro versi ed altro, ScribereArtem, Volo dei sensi, FaraPoesia, Nèoria, Vetrina delle Emozioni ed altri. Partecipa a concorsi letterari nazionali per la sezione narrativa riportando lusinghiere segnalazioni e attestazioni. È stato ed è membro di giuria in vari concorsi letterari.

e-mail: lorenzoospurio@gmail.com

Read

Il divano non è un luogo comune

“Il divano non è un luogo comune – Dal blog stracomunitario di Kamal” (Onix Editrice) è il nuovo e-book del nostro amico senigalliese Mohamed Malih, autore del blog Stracomunitari.

malih_divano_ebook“Coso” a chi? Kamal non vuole appellativi selettivi. Ma rigetta aspro le generalizzazioni. Kamal filtra il fumo delle relazioni umane e si scopre annebbiato. Confuso ricettivo, fra confusi ciechi. Visita e registra sardonico i compartimenti stagn(ant)i del melting-pot nostrano. Kamal è allergico casino online alla catalogazione identitaria. Al soliloquio posticcio dei mass media come al neo umanesimo da “banco” dell’integrazione “chic”. Kamal passeggia o pedala per le vie, scruta i monumenti decadenti, esplora i discount di frontiera, evita i call-center, intasati di nostalgie e scarti di futuro. Kamal, alias Mohamed. Alias Marocchino dalla lingua ibrida e sfuggente, Kamal è un Io-nel-post. Deus ex machina di un blog senza censure, un’anarchica curiosa prospettiva, rovesciata e rovesciabile, che racconta Italia, italiani, stranieri, passeggeri e controllori. Kamal testimonia frammentando provocatorio, consapevole e sottilmente amaro i confini antropologici e sociali del proprio essere “migrante”. Alter ego letterario dello “stracomuniario” veterano Mohamed Malih, Kamal vive nella precarietà di una resistenza quotidiana tra esercizi di pseudo civiltà. Trovando la “ribalta” nel web. Nel mezzo del fragore eppure al di là. Dentro la “pagina” ma fuori dalle righe. Extra. Ex blog. Stra.

In rete:
“Il divano non è un luogo comune” sul sito dell’editore

Adio Kerida… Il Giorno della Memoria alla Sinagoga di Senigallia

Adio Kerida…

Gli ebrei dei Balcani
da Jasenovac alla Haggadah di Sarajevo

Giorno della Memoria 2013
Sinagoga di Senigallia
27 gennaio ore 18

mail Html

Il racconto degli ebrei dei Balcani, la comunità più numerosa d’Europa, si sviluppa attraverso tre date simbolo, l’arrivo dei sefarditi in seguito all’espulsione dalla Spagna nel 1492, l’apertura del campo di Jasenovac, il più grande dei Balcani, aperto nel 1942, dove durante la Seconda Guerra Mondiale trovarono la morte serbi, zingari, musulmani, ebrei, oppositori politici croati e molti bambini di età compresa tra i tre mesi e i quattro anni, e nel 1992 il nuovo esodo silenzioso degli ebrei dalla città di Sarajevo, assediata nell’ultima guerra.
Jasenovac viene raccontata attraverso i versi del poema “La fossa”, di Ivan Goran Kovacic, dove Sion viene nominata come il luogo da dove proviene la luce, casualmente nell’anniversario della sua nascita (1913) e della sua morte, (fu ucciso nel 1943).
Questa storia, punteggiata da date che ci parlano come numeri della kabbalah si conclude significativamente con la storia del salvataggio della preziosa Haggadah di Sarajevo, ad opera di “veggenti” intellettuali, protettori e amici della cultura, che la mettono al riparo assieme ad altri libri preziosi nel caveau della Banca Nazionale di Bosnia.
Proprio dalla Bosnia parte questo viaggio della Memoria, dove a pochi chilometri da noi, solo venti anni fa, nel cuore dell’Europa, è stata nuovamente e sistematicamente perpetrata la pratica assurda del genocidio.

Alcune canzoni e ballate tradizionali sefardite punteggiano la narrazione, rivelando spazi di memoria legati a radici profonde.
La proiezione dell’ultima scena del film “Adio Kerida” della regista bosniaca Vesna Ljubic, da lei personalmente e gentilmente concessa, concluderà questo racconto della memoria.
Le letture dei brani saranno eseguite dall’attrice Roberta Biagiarelli che della Bosnia ha fatto quasi una seconda casa.
I brani musicali, accompagnati all’arpa da Lucia Galli e dalla musicista croata Josipa Tikvicki al violoncello, sono cantati da Antonella Vento e dal baritono Alen Abdagic da Sarajevo a testimoniare la volontà di un intento comune che travalica qualsiasi divisione territoriale, etnica e religiosa.

L’evento è organizzato dalla Comunità ebraica di Ancona, in collaborazione con l’Associazione NonCantoPerCantare e la Diocesi di Senigallia. Con il patrocinio del Comune di Senigallia.