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Intermezzo: il potere ecclesiastico

Prefazione de La congiura Fornaciari (capitolo 13, segue dal capitolo 12)

Perché possiate intendere quest’altra sottigliezza bisogna che vi spieghi parecchie altre cose. Poeta Garbini, dove sei? Vieni fuori e spiega per favore a questi signori, tu che sei baciato dalla musa civile, come è fatto il potere religioso in una città dello Stato Pontificio. Io ti presto la voce.

Dell’Ecclesiaste l’ordine lasciar non deggio addietro:
Antica è la matrice, che ha titolar San Pietro.
Forman venti canonici degnissimo capitolo:
tre sono decorati di dignità col titolo.
Capo principe è il Vescovo. Tal posto eccelso e degno
Fu pieno di soggetti, colonne del triregno;
E ora il grado n’occupa un porporato, a cui
Non accresce la porpora onor, ma l’ha da lui;
Mentre di virtù adorno eroiche, umile e pio
A’ cittadini è grato, al Vaticano e a Dio.

E bravo poeta. In quanto a voi, avrete ben capito che il porporato di virtù adorno eroiche, umile e pio è proprio lui, il nostro vescovo Honorati. Appartenente a una famiglia nobilissima di origine francese stabilitasi a Jesi nel quindicesimo secolo, Bernardino ha già percorso una brillante carriera: laureato in utroque iure, ha girato l’Europa per completare la sua formazione ed aprirsi a nuove esperienze; nominato cardinale da Pio VI, è inviato come nunzio apostolico a Firenze e a Venezia. Sinigaglia per lui potrebbe essere un premio alla carriera, un sinecura, forse un pensionamento; ma non si può dire che la sua parabola finisca qui; se non altro perché i cardinali possono diventare papa anche in tarda età. E poi lui non è vecchio, avrà una sessantacinquina d’anni – se è del ’24 – ed è tuttora in forze.

Da quando risiede nella nostra città, Honorati si è molto adoperato per la Chiesa, presente, attivo, ordinato, addirittura minuzioso nelle cose sue. Che cosa ha fatto? Gli piacciono le arti e ha messo ordine tra i musici della cattedrale con norme precise. Ha introdotto nel tribunale ecclesiastico il metodo della Curia Romana, come più sicuro. Insiste molto sull’uso dei paramenti sacri e raccomanda che si entri in chiesa con abiti adatti. Su aspetti come la decenza torna spesso, tanto che una volta ha bacchettato perfino le signore del più alto lignaggio: «E’ pervenuta, con nostro indicibile cordoglio, notizia che molte femmine che, o per beni di fortuna, o per la nobiltà della stirpe, o per civile educazione o altri titoli, dovrebbero dare buon esempio alle altre donne a loro inferiori, entrano in chiesa piene di vanità, come se le chiese fossero da considerarsi a guisa dei teatri, dei ridotti, dei casini, delle strade… «

Noi donne inferiori, tra amiche, ci abbiamo ridacchiato immaginando a quali dame il nostro vescovo volesse riferirsi, e imitandole nel portamento.

Bernardino peraltro non dimentica che è vescovo di tanti poveracci, perché anche su di loro deve essergli arrivata qualche voce: fa affiggere un foglio in cui è scritto che durante le feste popolari le chiese devono rimanere aperte solo per le funzioni religiose, onde evitare che vi si entri per tutt’altro fine che quello della preghiera.

Sa dimostrarsi premuroso e duttile, quando è necessario. Come viene a sapere che sul mercato mancano ortaggi e pesci salati, concede l’esenzione dal digiuno dei latticini e delle uova per la prossima quaresima. Una volta che certi lavoratori, bisognosi di salario, avevano ottenuto il permesso di lavorare nei giorni di festa, poiché alcuni di loro rinunciavano al lavoro per non interromperlo con la messa del mattino e il vespro della sera, risolve il problema unificando le due funzioni in una sola. Si occupa della formazione dei pescatori e apre una scuola per quelli di loro che sono analfabeti. E’ un uomo che si impegna e che pretende un pari impegno in ogni campo; così allunga i tempi i cui i nobili preposti all’Ospedale rimangono in carica in modo da permettere loro un’azione più incisiva.

Infine è apprezzabile in lui la dedizione al suo compito specifico che gli impone la sorveglianza sulla morale pubblica e privata, con particolare riferimento alle relazioni illecite. (continua…)

(Prefazione a La congiura Fornaciari, capitolo 13, segue dal capitolo 12, continua nel capitolo 14)

2 Risposte a “Intermezzo: il potere ecclesiastico”


  1. 1 Domenico Feb 6th, 2007 at 5:00 pm

    trovo che poter leggere libri sul web e’ una notizia molto interessante,specialmente per gl’italiani all’estero interessati a perfezionare la madre lingua.

  1. 1 Peccati da galera at LibriSenzaCarta Pingback su Gen 29th, 2007 at 10:38 am

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