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Il riordino del discorso

Quant’è difficile essere uomini del proprio tempo! Se pure noi gli apparteniamo per diritto di nascita e di esistenza in vita, ci resta sempre il dubbio di quanto attivamente ne facciamo parte. Possederne i linguaggi, per esempio, in modo da sapere di cosa stiamo parlando. Noi tutti inconsapevolmente perimetriamo il nostro lessico e con quello componiamo il panorama dei nostri pensieri. Più o meno volontariamente procediamo a qualche acquisto e cancelliamo dalla memoria qualcosa che è rimasta inerte. Ma quanto possediamo del senso delle parole che appartengono alla nostra performance comunicativa? Prendiamo ad esempio una parola emblematica come «complessità». Dovremmo averne una nozione che almeno ci avvicini alla ricchezza dei significati che le sono assegnati. La deriva mediatica del senso ne sparge le spoglie qua e là, ma non le rende sufficiente ragione. (… continua a leggere ‘Il riordino del discorso’)

Incontri e conversazioni a Palazzo Mastai

Il Circolo di Iniziativa Culturale Rivista “Sestante” dibatte su alcune “Questioni aperte di storia e società“, questo il titolo dei due “incontri e conversazioni” previsti:

  • mercoledi 30 agosto, Fabrizio Chiappetti interverrà su “Cristianesimo e modernità, il percorso intellettuale di Ernesto Buonaiuti
  • sabato 2 settembre Flavio Solazzi sosterrà una “conversazione confidenziale” su “Il Conte Giovanni Maria Mastai Ferretti“.

Entrambi gli incontri si svolgeranno presso il cortile di Palazzo Mastai, in via Mastai, a Senigallia, alle ore 18.

Il fenomeno colera

Sintesi introduttiva a “Il colera nell’Italia dell’Ottocento: l’epidemia di Ancona del 1865-67”, tesi di laurea di Andrea Pongetti pubblicata da LibriSenzaCarta.it.

Il colera è una delle malattie che hanno storicamente avuto il maggior impatto sia in termini di mortalità che di conseguenze economico-sociali. L’attenzione è posta in particolare sulle epidemie di colera del XIX secolo poiché è proprio in questo secolo che la malattia fa la sua prima comparsa in Europa ed in Italia, e di conseguenza l’impatto risulta essere ancor più devastante.

Quando il morbo comparve per la prima volta in Italia molti ne individuarono la causa nella collera divina, altri puntarono l’indice su strane combinazioni planetarie e meteorologiche, altri ancora parlarono di avvelenamenti voluti dal Governo per punire le masse troppo cresciute numericamente. Si individuavano dei capri espiatori additati come untori, generalmente persone ai margini della società o stranieri, ma molto spesso pure medici e funzionari pubblici. (… continua a leggere ‘Il fenomeno colera’)

Il colera nell’Italia dell’Ottocento

“Il colera nell’Italia dell’Ottocento: l’epidemia di Ancona del 1865-67” è la tesi di laurea di Andrea Pongetti, senigalliese, laureatosi, nel 2006, in Storia Contemporanea presso l’Università di Bologna. Relatrice: la prof. Claudia Pancino.

Il suo lavoro è pubblicato, per la prima volta sul web, da LibriSenzaCarta.it, direttamente e liberamente scaricabile qui [formato PDF, 130 pagine, 721 KB]

Andrea Pongetti
Il colera nell’Italia dell’Ottocento:
l’epidemia di Ancona del 1865-67


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Leggere senza carta

Possibile? A giudicare dai primi commenti, si.
I lettori di libri elettronici (altrimenti detti e-book) stanno per arrivare nei negozi, e ancora in molti (in troppi, credo) sono scettici sulla loro utilità. Di diverso avviso sono la Philips, la Sony e la cinese Jinke, che hanno già prodotto rispettivamente l’iLiad, il Sony Reader e il V2 Ebook Reader.

Mi sembra di rivivere l’avvento dei supporti digitali per la musica, sui quali ad alcuni risultava “troppo fredda… E poi vuoi mettere il fruscio caldo dei buoni vecchi dischi di vinile?”. Oggi invece siamo passati al “vuoi mettere toccare con mano la carta, girare le pagine, odorare l’inchiostro…“.
Reazioni emotive, queste, destinate ad evaporare nell’arco di pochi anni. Questione di tecnologia abilitante. Che sta arrivando.

(grazie ad Antonio per gli aggiornamenti)

La minestra col lardo

Sono molto divertito dal fatto che l’apparizione di questo blog “librisenzacarta” abbia stimolato più d’una persona a misurarsi sulla media philosophy che è sottesa a questo tipo di comunicazione. Non mi aspettavo che la tenue macchiolina che avevamo lasciato cadere coi primi interventi si sarebbe allargata fino al punto in cui la conduce il messaggio più recente, di Davide Sapienza. In realtà sono molto divertito dal blog in sé, e per il fatto che nel blog non esiste l’ultima pagina e nemmeno l’ultima parola. Dunque non cercherò in nessun modo di chiudere il discorso, ma correggerò solo alcune cose nella speranza di farlo progredire. Nel piatto che Davide ci offre trovo gusti fascinosi mescolati con qualche sapore che mi piace poco. Ora voi mi scuserete se cerco di mettere fuori proprio quelli, così come facevo da bambino quando mi davano la minestra col lardo: tutti i cicci sul bordo del piatto e poi trangugiavo tutto il brodo, che era molto buono. (… continua a leggere ‘La minestra col lardo’)