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La scuola dei ribelli

Prefazione de La congiura Fornaciari (capitolo 9, segue dal capitolo 8)

Tutto questo ragionare, voi direte, è proprio indispensabile per fare il ritratto di un uomo chiamato Francesco Fornaciari? Fosse stato un soggetto ordinario quasi quasi avrei detto di sì; ma trattandosi di lui bisogna aggiungere qualcosa per capire come andava a incrociarsi la faccenda: li sfidava. Per baldanza però, non per protervia. Sapete come vanno queste cose: uno si segnala sopra gli altri perché è un po’ sfrontatello; le autorità lo prendono di mira; lui si sente preso di mira e reagisce sfidandoli e gridando all’ingiustizia; quelli allora si confermano che il giovanotto è ribelle per natura e sollevano il piede per schiacciarlo; a questo punto a lui non resta che soccombere o darsi ribelle. (… continua a leggere ‘La scuola dei ribelli’)

ScriptaVolant con noi

Il blog www.scriptavolant.info si occupa di LibriSenzaCarta. Dopo le due rassegne di marzo e di aprile e maggio, il Centro Sociale Saline, insieme a noi, sta organizzando una serie di incontri, tavole rotonde, presentazioni di libri. Il preannuncio è qui. Il resto ve lo diremo presto, molto presto. Nel frattempo tenetevi liberi dal 24 novembre, di venerdì.

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Link: www.ScriptaVolant.info, il blog del Centro Sociale Saline

Molte bocche e poco pane

Prefazione de La congiura Fornaciari (capitolo 8, segue dal capitolo 7)

L’agricoltura invece rimane una faccenda in prevalenza chiusa tra nobili padroni della terra e contadini che gliela lavorano. La sottile distinzione che intercorre tra uno che dissoda la gleba e uno che ne gusta i frutti, mentre li lega entrambi a una comune sorte, rende loro un diverso sentire. Chi accumula derrate senza scavare solchi e sollevare pesi si compiace di vivere in campagna, dove possiede un casino per la caccia e la villeggiatura; in primavera è un piacere per lui passeggiare la mattina, quando il sole inargenta gli olivi e tinge di verde tenero le messi non ancora dorate. E mentre gli augelli empiono l’aere di dolci melodie e dei loro bisticci amorosi, risuonano armoniose le campane delle Grazie a inondare i campi. Allora la forosetta si accosta all’orlo del pozzo per attingere acqua e sorride fuggevole dietro al fazzoletto, aspretta e gustosa come un mandorla di primavera; e intanto i contadini sollevano il dosso dal maggese e, schermandosi il viso con la mano, «Buongiorno Signor Conte,» salutano, e ne seguono l’andare finché lui non scompare oltre gli alberi, di là dalla curva. Questa terra per lui è veramente l’Arcadia! (… continua a leggere ‘Molte bocche e poco pane’)

L’addio

di Elia Gresta; letta da Mauro Pierfederici; musiche eseguite da Lara Schiaroli (arpa celtica) e Roberto Chiostergi (chitarra).
Poesia finalista al Concorso di Poesia “Cesare Vedovelli” nella categoria in lingua italiana. (… continua a leggere ‘L’addio’)

‘L catorch

di Maria Pia Silvestrini; letta da Mauro Pierfederici; musiche eseguite da Lara Schiaroli (arpa celtica) e Roberto Chiostergi (chitarra).
Poesia finalista al Concorso di Poesia “Cesare Vedovelli” nella categoria in lingua dialettale (senigalliese, in questo caso). (… continua a leggere ‘‘L catorch’)

Sogno

di Rosa Speranza; letta da Mauro Pierfederici; musiche eseguite da Lara Schiaroli (arpa celtica) e Roberto Chiostergi (chitarra).
Poesia finalista al Concorso di Poesia “Cesare Vedovelli”. (… continua a leggere ‘Sogno’)