
PARMAPOESIA FESTIVAL
PER ALTRI VERSI
Parma, varie sedi
Dal 18 al 24 giugno 2008
www.festivaldellapoesia.it
Uscire dai luoghi canonici della diffusione culturale per offrire nuovi spazi di riflessione e di incontro con il pubblico, dove la parola poetica possa essere ascoltata e scambiata, è l’intento con cui il ParmaPoesia Festival, promosso dall’Assessorato alle Politiche Culturali e alla Creatività Giovanile, dall’Assessorato al Turismo del Comune di Parma e grazie al determinante sostegno di Fondazione Cariparma, tornerà nella sua quarta edizione dal 18 al 24 giugno 2008.
(… continua a leggere ‘Parma Poesia Festival 2008’)
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Pubblicato da Valeria Bellagamba il 15 Giugno 2008
in musica e video.
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Tratte dall’antologia “Giovani Poeti Leggono… Carlo Antognini”, edita da peQuod, pubblichiamo due poesie di Monia Vicari.
Monia veglia sulle parole, mostrandosi aperta al confronto, attenta ad affinare il linguaggio, coniugando pulsioni interiori ed esigenze stilistiche. Ha sacrificato il dire allo scrivere per provare la resistenza del grafema al fonema. È come se nel foglio le parole restassero mute. In loro soccorso vanno allora le immagini e Monia veglia anche sulle immagini come la luna sul silenzio della notturnità .
Così lei, con tutto il creato, veglia sull’amato, ne vigila il sonno quasi in contemplazione. Parole e immagini allora hanno il sospiro maliatico e il colore di una pallida giallinità . Ha anche sperimentato trasformando aforismi a forma di prosa in brevi testi poetici e con felici esiti.
Anche questo può il laboratorio.
(Fabio Maria Serpilli)
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 Gitana dormiente
Tutta la notte
attorno al fuoco sacro degli Dei
nella veste bianca avvolta,
ho danzato,
al centro la tua figura,
il tuo candore.
Allungo le braccia bramose
nel Fuoco,
catturarti è vano;
vapore lentamente emergiamo dalla cenere.
Entrambi
attorno al Fuoco sacro degli Dei
danzando,
sfiniti distesi cadiamo,
gitana dormiente,
la veste bianca addormentata
sulla sabbia fredda.Â
(… continua a leggere ‘Ti abbiamo vegliato’)

Tre insoliti appuntamenti del celebre Festival internazionale di Poesia “Printemps des Poètes”, promosso dall’Ass. “L’APPARTENENZA”, quelli che animeranno il prossimo weekend:
Sabato 14 Giugno, nella splendida Sala Convegni del Castello di Frontone, alle ore 18.00, si potrà assistere alla performance del poeta Alessandro Seri, dal titolo “Esiste il tempo”, con letture di testi inediti su musiche da film interpretate dal vivo da Claudia Piccinini (flauto traverso) e Alessandra Tamburrini (pianoforte).
Mentre alle ore 21.30, sempre a Frontone Castello, presso il Disco Bar “I due pini”, si svolgerà la performance di poesia elettronica eseguita dal poeta Alessandro De Francesco dal titolo “Lo spostamento degli oggetti”, con letture arricchite da elaborazioni digitali della voce con il supporto del Centro Arte del Suono STEIM di Amsterdam e l’assistenza di Paolo Ingrosso, (compositore del conservatorio di Bologna). Seguirà una lettura dall’attuale progetto “Lavoro di emersione”.
(… continua a leggere ‘Weekend con la “Primavera dei Poeti”’)
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Pubblicato su L’Eco di maggio

Stemma nobiliare della famiglia Della Rovere
I primi documenti che identificano il casato Della Rovere risalgono al 1086 e lo collocano nel Torinese, dove i suoi appartenenti svolgono una riguardevole e proficua attività nel campo mercantile e finanziario. Il suo insediamento nel territorio culminò con l’assegnazione del feudo di Viconovo (l’odierna Vinovo cara agli juventini), con la costruzione del castello di famiglia che inalberava lo stemma identificativo ed esclusivo del casato: la quercia dorata su fondo azzurro. Nel 1692 con la morte dell’ultimo discendente della famiglia il feudo passò nelle mani dei Conti delle Lanze.
(… continua a leggere ‘La quercia roveresca è nata in Piemonte’)
Pubblichiamo due poesie di Alessandro Maurizi tratte dall’antologia “Giovani Poeti Leggono… Carlo Antognini”, edita da peQuod.
Il fatto stesso che Maurizi – tranne rare eccezioni – metta come titolo un nome di città e la data, mostra che la poesia (quella poesia) accadde in quella città e precisamente in quel giorno, mese e anno.
È avvenuta con quelle parole. Punto e basta! Testo e basta!
È netta convinzione che l’autore non scriva per comunicare. E difatti Maurizi (maturità classica e ora giurisprudente) ce la mette tutta per rendere impentrabile la sua parola. Sembra partire dal simbolismo francese trapassato nell’ermetismo italico. Alessandro dà l’idea di continuo depistaggio, cambiando di continuo campo semantico, spostando all’improvviso i traslati. Le immagini, le parole si dispongono come altrettanti monadi col carattere di apparente invulnerabilità . Le parole non hanno più una precisa classe di appartenenza. Forse per dire che la verità , la vita, le parole sono incomunicabili?
(Fabio Maria Serpilli)
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Belfast, 12-05-06
Se soltanto io potessi
ritrovare quella forza
che ho perso nel cammino.
Riposate pure, ginocchia
scorrono nuvole bianche
il cielo del silenzio;
sempre più
da noi s’allontana
il rumore dell’incendio.
(… continua a leggere ‘Per non perdere il richiamo’)
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