Prosegue a gran ritmo la rassegna “Le Marche tra le righe” e già domani, venerdì 24 luglio alle 21.30, ci propone un nuovo incontro: il nostro vecchio amico recanatese, di origine argentina, Adrian N. Bravi dialogherà con Andrea Valenti intorno al suo libro “Il levitatore“, finalista al premio Comisso 2020 (p. 201, 15€, ed. Quodlibet Compagnia Extra). La serata si svolgerà presso la Rotonda a mare di Senigallia ed è organizzata dalla libreria IoBook e da LibriSenzaCarta con la collaborazione del Comune di Senigallia.
Così viene presentato il libro sul sito dell’editore.
«Con tutte le cose che succedono al mondo era successa anche questa».
In ottemperanza alle misure anti-covid i posti sono limitati, la PRENOTAZIONE anche per gli eventi gratuiti è obbligatoria da effettuarsi su www.vivaticket.it oppure presso il botteghino del Teatro La Fenice o, se ancora disponibili direttamente sul luogo dell’evento.
Mercoledì 22 luglio alle 21.30 presso la Rotonda a mare di Senigallia si svolgerà la presentazione del libro ‘Trenta cani e un bastardo’ di Alessandro Morbidelli (e-book p.33 , 1,99€, ed. Todaro). La serata si inserisce nel percorso della rassegna “Le Marche tra le righe” organizzata dalla libreria IoBook e da LibriSenzaCarta con la collaborazione del Comune di Senigallia. Dialogheranno con l’autore Chiara Michelon e Antonella Alessandrini, con la presenza dell’associazione Code Ribelli per raccontare dal vivo cosa significa l’incontro profondo con un cane da cui può sbocciare un’adozione.
Foto dell’associazione Code Ribelli.
Così recita la sinossi:
Sei un bastardo di vent’anni come ce ne sono tanti, coinvolto nel traffico di droga all’ombra di San Siro e nella guerra tra gang giovanili pronte a scannarsi per uno sguardo di troppo. Ma adesso l’hai fatta grossa e ti cercano. Non puoi far altro che fuggire. Lasciarti alle spalle una quotidianità vissuta di notte, tra le luci al neon della movida e della violenza. Così arrivi in un mondo nuovo, lontano, immerso nei valori della campagna marchigiana, ma già contaminato da un’umanità depressa e individualista, dove tutto sembra buio e ombra. L’unico spiraglio di luce è quel canile che proprio un vero canile non è, dove trovi occhi come i tuoi, quelli dei trenta cani accuditi dal vecchio Natalino. Eppure anche in questo mondo fatto di cose semplici e di solitudine la violenza tornerà a essere la tua unica, insostituibile compagna.
In ottemperanza alle misure anti-covid i posti sono limitati, la PRENOTAZIONE anche per gli eventi gratuiti è obbligatoria da effettuarsi su www.vivaticket.it oppure presso il botteghino del Teatro La Fenice o, se ancora disponibili direttamente sul luogo dell’evento.
Prosegue la serie di incontri organizzati dalla libreria IoBook in collaborazione con il Comune di Senigallia e Librisenzacarta: domenica sera 19 luglio alle ore 21,30 alla Rotonda a mare di Senigallia la scrittrice Marilù Oliva dialogherà con Alessandro Morbidelli sul suo nuovo libro “L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre” (p. 217, 16€, ed. Solferino).
In un curioso e riuscito alternarsi di punti di vista, torna in vita e vibra di nuovi significati un classico immortale, in una narrazione che vola alta sulla varietà e sulla verità dei sentimenti umani.
In ottemperanza alle misure anti-covid i posti sono limitati, la PRENOTAZIONE anche per gli eventi gratuiti è obbligatoria da effettuarsi su www.vivaticket.it oppure presso il botteghino del Teatro La Fenice o, se ancora disponibili direttamente sul luogo dell’evento.
Per me, e certo per molti, le musiche di Ennio Morricone, creatore di uno stile inconfondibile e percepibile sin dalle prime note, sono state fra le più belle colonne sonore del cinema italiano e mondiale. Un’arte aperta alla ricerca e alla sperimentazione, la migliore attitudine del genio italiano che altrimenti non sarebbe così ammirato, imitato e omaggiato. Senza Ennio Morricone (e senza Nino Rota) non ci sarebbe Nicola Piovani; e non ci sarebbe speranza di altri compositori che provino a calcarne le orme, magari anche per cambiare strada.
Per me poi, e magari per altri, le musiche di Ennio Morricone sono nell’eco dei ricordi: quello di un amore perduto, o anche ritrovato, quelle di un matrimonio celebrato sulle note del theme di C’era una volta in America (Once upon a time in America), le stesse che qualche mese fa pizzicava sulle corde della sua chitarra elettrica un giovane sui tetti di Roma, che oggi sanno fatalmente di un requiem anticipato.
Se una lezione possiamo prendere da Ennio Morricone, anche dal suo auto-necrologio, è di non sbagliare il tempo, di stare sul pezzo e di dirlo, quando c’è ancora, l’amore straordinario di una vita.
(Nella foto: Ennio Morricone a Cannes nel 2012, di Georges Biard, CC BY-SA 3.0, Wikipedia)
La rassegna “le Marche tra le righe” 2020, organizzata dalla libreria IoBook, si svolgerà quasi interamente alla Rotonda a mare grazie alla collaborazione del Comune di Senigallia. Come lo scorso anno, abbiamo contribuito all’ideazione e alla realizzazione della rassegna dedicata agli scrittori marchigiani o a storie ambientate nella regione. Gli incontri sono inseriti nel cartellone estivo del Comune di Senigallia e inizieranno domani, giovedì 2 luglio, con uno dei più affermati autori marchigiani: Angelo Ferracuti. Lo scrittore fermano è stato candidato quest’anno al Premio Strega col suo libro “La metà del cielo” (p. 216, 18 €; Mondadori).
Queste sono le parole con cui Paolo Di Stefano ha proposto la candidatura:
Abbiamo perso prima di tutto un poeta. Un poeta in lingua italiana e in dialetto che ho avuto il piacere di leggere e il privilegio di conoscere, autore di prose teatrali e di testi di canzoni che con Gent’d’S’nigaja ed altri ha portato Senigallia e il suo dialetto ben oltre i suoi confini, un poeta che ci ha fatto ridere e piangere, e questo è un dono di pochi.
Ma io ho perso soprattutto un amico, un amico di cui mi mancheranno i momenti vissuti insieme, mi mancherà lo sguardo, mi mancherà l’abbraccio, mi mancherà il sorriso.
Non l’amicizia, che già sento stringersi più forte, che mi stringe a quelli che ti hanno voluto bene, e per cui ancora vivi.
E vivrai ancora nei tuoi versi, caro Leo, che tutti offristi al tuo fiore piccino.
Viola,
Violetta,
niputina mia,
ch’ sol sal nom
m’hai prufumat’ i giorni,
sapè ch’ sei al mond’
fa arnì ‘l gust’ d’ campà ,
ch’ quant’ sarà ‘l mument’,
più tardi ch’ s’ pol,
sigurament’
sarÃ
na mucchia più l’ger’.
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