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Evelina e le fate

Venerdì 14 marzo alle ore 21.00, a Senigallia, presso lo Spazio Autogestito Arvultura di Via Abbagnano, per la rassegna Gocce di Memorie, sarà presentato il romanzo Evelina e le fate (Giunti editore, 2013) di Simona Baldelli. L’incontro con l’autrice sarà introdotto dallo scrittore Antonio Maddamma (LibriSenzaCarta.it).

Simona Baldelli, in Evelina e le fate, torna al passato per dare senso al presente.

Un racconto che annoda i fili della Grande Storia a quelli delle vicende che vedono protagonista una bambina di cinque anni ed il suo mondo fantastico, in un piccolo paese della provincia Pesarese, Candelara, durante la Resistenza.

Uno stile che rimanda, pur senza imitarlo, al realismo magico latinoamericano.

La narrazione si apre con una scena memorabile, l’arrivo degli sfollati: a Evelina che ha cinque anni, pare che dalla neve stiano uscendo le anime dei morti.

La bambina è abituata a una vita dura nella campagna delle Marche dove vive con la sua famiglia, ma nel suo modo di vedere la violenza della realtà è sempre accompagnata dalla magia.

Evelina e i suoi fratelli sono cresciuti con la guida e la protezione di due fate, quasi due membri della famiglia: la Nera, dai tratti cupi, e la Scèpa, la fata allegra, colorata, con una veste a fiori, che ride sempre, fino alla scoperta di un’altra bambina, Sara, che ha nove anni e che vive in un buco sotto la stalla…

Realtà e magia si mescolano e si intrecciano, facendo rivivere il mondo contadino e insieme quello delle fiabe, l’intrico complesso della guerra civile e di quella mondiale, anche attraverso uno stile asciutto che l’autrice sa controllare e arricchire con l’inserimento di elementi dialettali che, se da una parte rendono il racconto più reale, dall’altra sono quasi parole magiche, parole amuleti, filastrocche, che aprono la porta al sogno o alla profezia. E alla comprensione possibile di quello che accade.

Simona Baldelli è nata a Pesaro e vive a Roma. Questo è il suo primo romanzo, finalista al Premio Calvino 2012 e vincitore del Premio Letterario John Fante Opera Prima 2013 e “Libro del Mese” della trasmissione FAHRENHEIT Rai3.

Premio Letteraria

letteraria def-09Letteraria è un Premio per la narrativa edita, attorno al quale prendono vita le Giornate di Letteraria: incontri, seminari, reading, narrazioni possibili i cui protagonisti indiscussi sono i libri e la lettura, gli strumenti più adatti per comprendere e affrontare in modo critico la complessità del presente e necessari a trasformare il progresso in sviluppo della civiltà.
La manifestazione è ideata dall’Associazione Letteraria di Fano (PU) e si svolgerà nelle giornate di venerdì 31 ottobre, sabato 1 e domenica 2 novembre 2014.
Il Premio è costituito da due sezioni distinte: una per un’opera di narrativa di un autore italiano (3.000 €)  e una per il traduttore della migliore opera straniera tradotta (2.000 €), entrambe edite in Italia nel corso dell’ultimo anno.
Questo premio vanta, nella sua fase attuativa, una caratteristica del tutto nuova: la giuria del premio, infatti, sarà costituita da gruppi di lettura volontari nati all’interno delle Scuole secondarie di secondo grado della Provincia di Pesaro e Urbino, quali lettori privilegiati da crescere, stimolare e formare. Questo perchè riteniamo che la scuola sia uno dei luoghi da cui muove la cultura e gli studenti – i lettori potenziali – coloro che possono rinnovarla.

Mi brucia la gola

Mi brucia la gola

Racconto di Simone Cruso

 

– Mi brucia la gola.

– Continua a fumare – disse Osvaldo passando il posacenere – domani passa tutto.

– Mm… lo so, è che, capisci, mi brucia la gola adesso, adesso non sto bene. Ho voglia di fumare ma non sto bene, mi brucia la gola e lo so che domani passa tutto, però adesso brucia. Ho voglia di fumare, ne ho proprio voglia, domani passa tutto e sarò contento di aver fumato perché ne avevo voglia, ma adesso mi brucia la gola.

Osvaldo rimase seduto con le gambe incrociate a fissare Gustavo, poi si alzò come se non fosse stato nella stanza e andò verso la finestra.

– È già mattina – disse – deciditi.

Alle 8:15 Osvaldo avrebbe attaccato al lavoro e gli sarebbe piaciuto vivere con la lucidità delle intenzioni del dormiveglia, con tutte quelle questioni svaporate e chiare che si presentano lucide agli occhi chiusi prima del sonno, prima della possibilità del mattino, quando tutto è a portata di mano, immobile sotto al cuscino. Si voltò in direzione di Gustavo, si era addormentato con la sigaretta in mano, la cenere aveva formato un arco che finiva nel posacenere e si era spenta.

“Sempre la stessa storia, non ce la fa proprio a decidere, sarà perché c’ha il nome al passato. Parla parla, non dice niente e parla, una bilancia rotta, anzi calibrata al milligrammo, una bilancia-monolite, un soprammobile, ha un fermacarte al posto del cervello. Però parla, le cose te le dice, poi si addormenta però quello che vuole dire lo capisci, anche se non vuol dire niente”.

(… continua a leggere ‘Mi brucia la gola’)

XXVIII Premio Lorenzo Montano

unnamedLa rivista Anterem, con il Patrocinio della Biblioteca Civica di Verona, organizza il XXVIII Premio Lorenzo Montano. Il Premio si articola in cinque sezioni: “Raccolta inedita”, “Opera edita”, “Una poesia inedita”, “Una prosa inedita”, “Opere scelte”. Per la sezione “Raccolta inedita” si concorre  con una raccolta inedita di poesie. L’opera vincitrice sarà pubblicata in volume da Anterem Edizioni, con ampia introduzione critica. Il libro verrà presentato nell’ambito di una grande manifestazione pubblica e sarà inviato a quotidiani, riviste, critici e università.

Qui disponibile il bando completo.

Alla Piccola Fenice “La città dolente”, per la Giornata del ricordo

locandina La città dolenteIn occasione della Giornata del ricordo delle vittime delle foibe, il Circolo Cinema Linea d’Ombra, in collaborazione con il Comune di Senigallia, proietterà lunedì 10 febbraio 2014 alle ore 21.15 alla Piccola Fenice di Senigallia il film La città dolente (1948), diretto da Mario Bonnard. Ingresso con tessera FICC.

La città costiera istriana di Pola (oggi Pula), già colonia romana e poi veneziana, passata all’Austria nel 1797 e all’Italia nel 1918, nel 1945 fu invasa dalle milizie titine e nel 1947 definitivamente assegnata alla Jugoslavia, provocando l’esodo di migliaia di abitanti italiani. Attirato dall’idea di diventare padrone dell’officina dove lavora, l’operaio Berto decide di rimanere a Pola, ma i macchinari sono confiscati dal governo. Grazie a una funzionaria del partito comunista riesce a far partire per Trieste la moglie e il figlio che ha bisogno di cure. Diventato amante della commissaria, Berto è inviato in un campo di concentramento come dissidente. Evade, raggiunge la costa, rema verso l’Italia, muore, colpito da una raffica di mitragliatrice.

Scritto dal regista Mario Bonnard con Anton Giulio Majano, Aldo De Benedetti e F. Fellini, il dramma appartiene a un gruppo di film patriottici che nel dopoguerra toccarono temi scabrosi e difficili sui quali calarono le censure di parte e le rimozioni politiche della sinistra.

 

J. Brucker interprete della modernità, l’Historia critica tra Rinascimento e Illuminismo

Pubblichiamo la tesi di laurea specialistica di Simone Cruso “J. Brucker interprete della modernità, l’Historia critica tra Rinascimento e Illuminismo” presentata l’Anno Accademico 2007/2008  per la Facoltà di Lettere e Filosofia – Corso di Laurea in Filosofia teoretica, morale, politica ed estetica dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. Relatore Walter Tega.

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La tesi di laurea si può scaricare liberamente in formato PDF [740 KB]
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