L’undici dicembre 1578 un certo Ippolito da Ferrara, uomo residente in contrada Santa Chiara a Pesaro, si presenta al vicario dell’inquisitore per sporgere denuncia: una vicina, donna Lena, gli ha riferito che in casa di Santa de’ Bernacchi si tengono pratiche magiche. Donna Lena può dirlo perché era passata diciamo per caso da Santa e vi aveva trovato una specie di altare improvvisato e, sotto l’altare, tre ragazze ciascuna con una candela in mano, e una donna incinta; in mezzo a loro, appoggiato su un banchetto, un’inghistara, ossia una brocca piena d’acqua; e con loro le organizzatrici del rito: donna Sensa e Bernardina Spadona. E Vivere in un mondo con dei maialini che fanno la bella vita? Sembra strano ma e proprio quello che offre la slot machine Piggy Riches. mentre le tre ragazze recitavano la formula: “Angelo bianco angelo nero mostrami chi ha tolto quelli denariâ€, all’interno della brocca era comparso un diavolo che indicava il responsabile del furto che era il motivo per cui si faceva l’incantesimo.
Ospite della puntata Claudia Ansevini.
Approfondimenti:
Dal Catalogo di LibriSenzaCarta:
Claudia Ansevini, “Un processo per superstizione a Pesaro nel 1579â€, 2005 (tesi di laurea) [formato PDF, 82 pagine, 545 KB].
Dal blog:
Prefazione alla tesi di laurea di Claudia Ansevini, a cura di Leonardo Badioli.
Presentazione, svolta nell’ambito della rassegna ScriptaVolant “libri senza cartaâ€, della tesi di laurea di Claudia Ansevini.
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0 Risposte a “Fatti e misfatti n.23: La magia dell'acqua”