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Archive Page 69

Pink Floyd Ballet

Il Balletto Pink Floyd, coreografia di Roland Petit (Villemomble, 13 gennaio 1924 – Ginevra, 10 luglio 2011), brano “One of These Days” , dall’album Meddle (1971) dei Pink Floyd.

Ballet National de Marseille, Salle Valliers, Marsiglia (Novembre 1972)

Prima e dopo il 1861

Comunicato stampa

Nella saletta rosa di Palazzo Mastai, venerdì prossimo 8 luglio prenderà avvio il seminario di conversazioni e letture risorgimentali “Prima e dopo il 1861”, curato dal Circolo e dalla rivista. La seconda e conclusiva tornata, invece, è fissata per il venerdì successivo 15 luglio. Giocate sul filo della riflessione e dell’approfondimento, entrambe le sessioni, che si apriranno alle 17.45 per concludersi intorno alle 20.30, offrono un’agile quanto interessante ricognizione sui temi che hanno innervato l’Unità italiana, compresi quelli ancora aperti o solo parzialmente risolti. C’è da aggiungere che il seminario nasce in forza delle risposte positive che la sollecitazione del Circolo al discorso corale anziché al monologo ha raccolto da parte di un bel gruppo di intellettuali quasi tutti senigalliesi: Lanfranco Bertolini, Fabrizio Chiappetti, Fabio Ciceroni, Giuseppe Cionchi, Alberto Calavalle, Luigi Cocchia, Sergio Fraboni, Giovanni Frulla, Gastone Mosci, Franco Porcelli, Mario Narducci, Vincenzo Prediletto, Luca Rachetta, Adriano Rosellini. (… continua a leggere ‘Prima e dopo il 1861’)

Anteprima Festa del racconto di Carpi. Quattro appuntamenti a luglio

BOOKSHOW: L’ANTEPRIMA DELLA FESTA DEL RACCONTO

A luglio quattro appuntamenti per raccontare la narrativa contemporanea americana e giovani talenti italiani


La Festa del racconto, organizzata dalla Biblioteca Multimediale Arturo Loria e Assessorato alle Politiche Culturali di Carpi, in collaborazione con i Comuni di Campogalliano, Novi, Soliera, sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, giunge quest’anno alla sesta edizione e anticipa i tempi.

Quattro appuntamenti – realizzati in collaborazione con la casa editrice romana minimum fax – dedicati alla letteratura americana contemporanea. Grandi autori di culto diventati vere e proprie icone per le numerose generazioni che sulle pagine dei loro romanzi sono cresciute e hanno assorbito l’ossigeno e la vitalità di una letteratura dagli sconfinati orizzonti. Dal caposcuola dei minimalisti Raymond Carver a Dave Eggers, dal Giovane Holden di Salinger alla Lolita di Nabokov, passando per gli anni trenta del Grande Gatsby. La casa editrice ‘di culto’ è molto attiva anche sul versante delle proposte più innovative della scena letteraria italiana e per questo agli autori esordienti sarà dedicato un incontro. Tutto questo in un’anteprima che è soltanto una delle molte novità di questa edizione: quattro eventi che anticiperanno il tradizionale appuntamento di fine settembre/inizio ottobre (29 settembre – 2 ottobre 2011).

Il primo capitolo di questa anteprima si svolgerà lunedì 4 luglio alle 21.30, quando Gianluigi Ricuperati e Alessio Torino, presenteranno le loro opere, Il mio impero è nell’aria e Tetano, alla presenza del direttore della collana Nichel di minimum fax, dedicata appunto agli autori italiani,  Christian Raimo. Due romanzi molto diversi quelli proposti: si passa da Vic Gamalero, ritratto di un antieroe italiano del terzo millennio – nevrotico e geniale – qual è il protagonista del romanzo di Ricuperati, alla suspense del thriller unita alla potenza emotiva del romanzo di formazione che racconta la perdita d’innocenza di tre ragazzi nel segno di un’ esperienza che si sa essere comune.

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Leopardi – Tolstoj. Il respiro dell’anima

Sabato 2 luglio 2011, alle ore 19,00, presso Palazzo Leopardi di Recanati, verrà inaugurata, nell’ambito dell’Anno della Cultura e della lingua russa in Italia e della cultura e della lingua italiana in Russia, la mostra congiunta “Leopardi – Tolstoj . Il respiro dell’anima”, a cura di Fabiana Cacciapuoti e Galina Alexeeva, che resterà aperta al pubblico fino al 21 agosto 2011.

L’inaugurazione sarà preceduta da una Conferenza sul tema:

“Tolstoj ed il respiro dell’eternità” che si terrà venerdì 1 luglio alle ore 21,00 presso l’Aula Magna del Comune di Recanati.

Relatore: prof. Nikolaj Kotrelev, esperto di letteratura italiana e Russa presso l’Accademia Russa delle Scienze, Istituto di letteratura mondiale di Mosca.
Introduce:  Conte Vladimir Tolstoj, Direttore dell’Istituto Federale della Cultura  “Tenuta-Museo di Lev Tolstoj a Jasnaja Poljana”

La cerimonia inaugurale del 2 luglio sarà seguita dallo spettacolo di Lorenzo Di Bella e Sergio Carlacchiani “LeopArdi verso ToLsToj Riflessioni in musica … ad alta voce” che si terrà al Teatro Persiani di Recanati alle ore 21.30

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Quanto sono lontani gli anni di piombo

Quanto sono lontani gli anni di piombo

di Giacomo Verri

Belli o brutti che fossero, gli anni di piombo sono passati alla storia per la loro carica di violenza, per le intestine lotte tra fazioni opposte di gruppi extraparlamentari, di organizzazioni armate di destra e di sinistra; anzi, di estrema destra e di estrema sinistra. Oggi quel piombo, quegli anni sono così remoti e nel tempo e nelle coscienze che leggere Arrivano i NAM (breve pezzo d’ambientazione milanese, settimo degli ‘Inediti d’autore’ mandato fuori dal «Corriere della sera»  il 23 giugno scorso) di Piero Colaprico è davvero un modo per essere riportati, almeno con un piede, in quell’atmosfera. Dico con un sol piede poiché la cifra del racconto è quella della distanza temporale che ha davvero aperto, tra passato e presente, un varco insormontabile e in mezzo vi ha posto un grumo di nostalgia (senza che di quei tempi il racconto di Colaprico faccia improponibili apologie): allora c’erano i NAR di Fioravanti, i NAP, le BR, i Comitati, i Collettivi, le Formazioni, e tutte queste cose vengono fuori dalle parole dei personaggi; ma il presente è davvero un’altra faccenda. Questi NAM (sull’acronimo faranno luce solo le ultime pagine del libretto) sono ex terroristi, ex picchiatori, fascisti e comunisti, che finiscono per agire di conserva – è questa la grande e sorprendente trovata di Colaprico – poiché delle fanatiche ideologie che li avevano sostenuti negli anni Settanta non è rimasto più nulla. Nulla per cui valga la pena di marcare ancora le differenze. E dire che in quegli anni i divari erano così micidialmente antitetici da essere spesso pagati con la pelle.

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Dylan o’er my head

bob_dylan_1991Avrei dovuto scrivere un post su Bob Dylan. Il bardo dei bardi. Settant’anni. Ne ho la metà. Eppure non riuscirei a scrivere di Dylan senza scrivere di me. Cioè forse di chi conosco meglio fra i due. Che importa che io abbia visto Dylan quattordici anni fa, come milioni di persone? O magari prima, o dopo, come milioni di altre? Quel che importa è che un mattino di molti anni fa incontrai un vecchio che mi scrisse di ricordarmi che “essere giovani vuol dire tenere aperto l’oblò della speranza anche quando l’oceano è cattivo ed il cielo si è stancato di essere azzurro”. Un vecchio che mi scriveva in un messaggio le parole di uno dei più giovani poeti che conoscessi.  Quelle parole lo ho tenute dentro, assieme a tante altre delle sue meravigliose canzoni. Sono nato trentacinque anni fa, quando in tv davano Sandokan e Kabir Bedi stregava milioni di donne italiane, compresa mia madre, con i suoi occhi verdi di pirata. E Antonello Venditti scandalizzava i benpensanti con Lilly e Lo stambecco ferito. Chissà se l’America era poi così lontana. Quell’America dove solo un anno prima Robert Allen Zimmerman aveva pubblicato “Blood on the track”. Con questa canzone, If You See Her, Say Hello, che voglio regalarvi e regalarmi, oggi, in questo mese che per me significherà sempre amore.

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