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Parola per parola, convegno internazionale di poesia a Verona

In occasione dei venticinque anni del Premio Lorenzo Montano, la rivista Anterem e la Biblioteca Civica di Verona promuovono un Convegno internazionale di poesia.

Sono in cartellone dodici appuntamenti che prevedono eventi poetici, filosofici, musicali e artistici con autori internazionali. Tali eventi si svolgono da venerdì 11 novembre a domenica 20 novembre 2011 negli spazi della Biblioteca Civica di Verona.

La nozione sulla quale ruoterà il Convegno è Parola per parola. La finalità è far emergere l’intima relazione che unisce la poesia e l’umana esistenza, ponendo al centro dei vari incontri le questioni che legano la poesia alle complesse problematiche del nostro tempo.

La serata di venerdì 11 novembre avrà come titolo Verso la poesia totale e sarà dedicata ad Adriano Spatola a settant’anni dalla nascita. Vedrà la partecipazione di alcuni dei più significativi poeti della rivista di poesia sonora Baobab.

Verso la poesia totale

Omaggio ad Adriano Spatola (1941-1988)

Venerdì 11 novembre, ore 21.00

Anteprima del convegno

A cura di Agostino Contò

i poeti di “BAOBAB”

Giulia Niccolai, Gian Paolo Roffi, Massimo Mori,

Stefano Guglielmin, Mauro Dal Fior, Nicola Frangione

Con una testimonianza di Maurizio Spatola

Biblioteca Civica di Verona, Spazio Nervi, via Cappello 43

Per ulteriori informazioni e per scaricare il programma:
www.anteremedizioni.it

L’amore esiste, lo so

Cristina Donà interpreta “Ma l’amore no”, della cantautrice Bianca D’Aponte.

Sito ufficiale di Cristina Donà
Sito dell’Associazione Bianca D’Aponte

Ai cari defunti


Camille Pissarro, Castagni a Louveciennes (1870)

Cimitero di paese

Cimitero di paese,
che lontani monti
col pensoso sorriso della prima neve
guardano; dove entrano i vivi
nel pallido meriggio come
in un amato giardino.
(… continua a leggere ‘Ai cari defunti’)

Aldo Cazzullo e i misteri di Alba

Aldo Cazzullo e i misteri di Alba

di Giacomo Verri

Si prende un piacere dritto e breve nel leggere, magari in un dopopasto autunnale con la fosforescenza delle foglie ancora aderenti ai rami, il nuovo libro di Aldo Cazzullo, La mia anima è ovunque tu sia (Mondadori), il primo suo romanzo. Sì perché Cazzullo, di patria albese, classe 1966, è avanti a tutto un giornalista di punta, per anni a «La Stampa» torinese e, dal 2003, al «Corriere della sera», chiamato da Stefano Folli che lo volle come inviato speciale e come editorialista.

Il romanzo sottotitola così: un delitto, un tesoro, una guerra, un amore. Risulta subito chiaro che ci sono tutti gli elementi per fare il libro succoso e intrigante; e infatti quella che abbiamo di fronte è una vicenda che, sullo sfondo del noir, percorre sessantasei anni di storia italiana (in quel di Alba), non facendosi tuttavia romanzo storico, ma piuttosto rispolverando gli ingredienti più efficaci della narrazione a effetto. La trama è fondamentale, perché con essa si infittisce il mistero. Si incipita con un morto importante, il cui cadavere è rinvenuto il 25 aprile 2011 in un bosco delle Langhe: si tratta di Domenico Moresco, ex partigiano rosso, celebre in Alba per essere diventato poi, nel dopoguerra, un grande industriale del vino, di un vino, tra l’altro, ‘aristocratico’, riservato ai cultori della vite. La sua storia viene svelata al lettore pian piano, e non solo grazie alle indagini del commissario di polizia, ma anche a quelle svolte, in privato, da Sylvie, detective pepata e maliziosa, ingaggiata da Antonio Tibaldi, magnate della Tibaldi vini, azienda concorrente a quella del vecchio partigiano, anzi di maggior potere economico, essendo le bottiglie di Tibaldi conosciute in tutto il mondo, ancorché di qualità inferiore a quelle di Moresco: “il bianco Tibaldi apriva la carta dei vini dei ristoranti cinesi; lo chardonnay di Moresco era il preferito dai potenti di Shangai. La barbera Tibaldi era un affare. Il barbaresco Moresco era un mito”.

(… continua a leggere ‘Aldo Cazzullo e i misteri di Alba’)

Stairway to School

Quando studiavo, era scandaloso e alternativo leggere On the road; quando ho iniziato a insegnare era scandaloso e alternativo leggere Porci con le ali; oggi è scandaloso e alternativo leggere.

Questa frase è una delle 95 tesi di un professore sull’orlo dell’esaurimento dell’immaginario Liceo “Tarcisio Buttafuoco”. L’amara e ironica constatazione fa la sua prima comparsa sulla porta della sala insegnanti in un tranquillo giorno di fine anno scolastico, quasi il novello Lutero stesse chiedendo una santa Riforma per l’istituzione a cui ha consacrato tutta la sua vita. Ma come si è arrivati tanto in là?

Partiamo da inizio anno scolastico, perchè proprio così comincia Classe terminale (Edizioni Clandestine), un romanzo ironico e dai toni spesso grotteschi di Antonio Ferrero, docente di Psicologia, Filosofia e Storia nella scuola secondaria (oltre che di Estetica all’Accademia di Belle Arti, già autore di diversi saggi e di due romanzi): un neo-preside dà l’avvio alle lezioni nelle classi di questo “istituto anomalo per collocazione geografica, posto in un paese di poche anime ma strategico come crocevia tra almeno tre valli che puntavano al capoluogo” di una non meglio precisata provincia italiana. Si tratta di Matteo Fortini, ormai ex-professore di diritto, che a suo tempo aveva scelto la scuola a causa di imprevedibili crisi di ansia che gli avevano precluso vie ben più redditizie e intellettualmente alla sua portata; ora, a due anni dalla pensione, cerca di godersi il frutto dell’ennesimo esame superato con irrisoria facilità, quello da Dirigente Scolastico (l’attuale appellativo del preside: vi siete persi qualcosa delle ultime ‘riforme’?), per ottenere almeno un consistente aumento dello stipendio e della pensione prossima ventura. Naturalmente le cose saranno tutt’altro che tranquille: la scuola, luogo che dovrebbe avere nella tranquillità una delle garanzie minime per favorire la formazione e l’apprendimento, riserva invece sorprese a non finire.
(… continua a leggere ‘Stairway to School’)

Pisa Book Festival: 21-23 ottobre 2011

Torna il Pisa Book Festival giunto quest’anno alla IX edizione. Dal 21 al 23 ottobre il Palazzo dei Congressi e la Stazione Leopolda ospiteranno ancora una volta il meglio della piccola editoria indipendente. Circa 180 editori porteranno a Pisa i loro titoli freschi di stampa e presenteranno le loro novità più significative. Grazie al generoso contributo della Fondazione Caripisa, il Festival offrirà come sempre un programma ricco di conferenze, laboratori per grandi e piccoli, seminari per gli addetti ai lavori e un Caffè Internazionale per gli incontri con gli autori. «Non mancherà certo – ha detto la direttrice del Festival Lucia Della Porta – anche uno sguardo al fenomeno e-book con un incontro con Francesco Cataluccio e suo ultimo libro sul futuro dell’editoria più un seminario per chi vuole imparare i rudimenti dell’e-pub». Come ogni anno il Pisa Book Festival sarà ad ingresso libero. In attesa del programma completo dell’evento ecco intanto alcune novità in anteprima.