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Archive Page 164

‘L March

di Maria Pia Silvestrini; letta da Mauro Pierfederici; musiche eseguite da Lara Schiaroli (arpa celtica) e Roberto Chiostergi (chitarra).
Poesia finalista al Concorso di Poesia “Cesare Vedovelli” nella categoria in lingua dialettale (senigalliese, in questo caso). (… continua a leggere ‘‘L March’)

Il proverbiale Podestà di Senigallia

Sigismondo Malatesta - Ritratto (particolare)

La grande maggioranza dei Senigalliesi (noi inclusi fino a qualche tempo fa) ignora che il Podestà di Senigallia è stato “portato per lingua” per diversi secoli. Ne fanno fede alcuni versi di Lorenzo Lippi (1606-1665), pittore e poeta fiorentino. (… continua a leggere ‘Il proverbiale Podestà di Senigallia’)

Il tempo di un attimo

di Liliana Battaglia; letta da Mauro Pierfederici; musiche eseguite da Lara Schiaroli (arpa celtica) e Roberto Chiostergi (chitarra).
Poesia finalista al Concorso di Poesia “Cesare Vedovelli”. (… continua a leggere ‘Il tempo di un attimo’)

Lazzaro

di Stefano Meloni; letta da Mauro Pierfederici; musiche eseguite da Lara Schiaroli (arpa celtica) e Roberto Chiostergi (chitarra).
Poesia finalista al Concorso di Poesia “Cesare Vedovelli”. (… continua a leggere ‘Lazzaro’)

Speranze

di Monica Pelinga; letta da Mauro Pierfederici; musiche eseguite da Lara Schiaroli (arpa celtica) e Roberto Chiostergi (chitarra).
Poesia finalista al Concorso di Poesia “Cesare Vedovelli”. (… continua a leggere ‘Speranze’)

Nobiltà e Civiltà

Prefazione de La congiura Fornaciari (capitolo 7, segue dal capitolo 6)

Chi è questo e chi è quello. Una volta si faceva presto a presentarli tutti: i Baviera, gli Arsilli, gli Augusti, i Marchetti, i Mastai Ferretti, i Beliardi, i Benedetti, erano sempre gli stessi, una ventina di famiglie, non di più, la nobiltà locale; ma da qualche tempo figurano altri nomi che fa specie sentire inframmezzati ai loro. C’è una strana situazione, a quanto pare, di affaristi che vogliono nobilitarsi e nobili di seconda e terza fila che vorrebbero avanzare; ma al vecchio patriziato piace poco vedersi affiancato, scavalcato, o addirittura estromesso da questi rincalzi. Io li sento tutti i giorni i miei signori che mugugnano contro i pidocchi che tentano di scalare il loro ceto: “Non arrivo a capire,” diceva l’altro giorno uno di loro a proposito di certe aggregazioni, “come si può sovvertire l’ordine delle cose e arrischiare, con una novità non necessaria, anzi manifestamente dannosa, la decadenza di ogni privata fortuna”. (… continua a leggere ‘Nobiltà e Civiltà‘)