La diffusione della comunicazione via Internet ha dato luogo, negli ultimi anni, ad un fenomeno inaspettato e curioso: una vera e propria esplosione della poesia in rete.
Numerosissimi sono infatti i siti che si occupano di poesia: dai siti professionali e di riviste tematiche, ai blog personali, ai forum in cui si discute di poesia e ci si scambia i versi di poeti famosi, ai siti che raccolgono le poesie di aspiranti poeti, desiderosi di condividere con il resto del mondo i loro pensieri e i loro sentimenti più intimi.
Al di là dei risultati più o meno buoni e delle intenzioni più o meno esibizionistiche, va senz’altro riconosciuto come positivo questo nuovo amore per la parola scritta, poetica in particolare.
Da tutto ciò emerge infatti un ardente bisogno di comunicare, e di comunicare in versi.
Contrariamente a quanto il luogo comune può portare a pensare, e cioè che il computer e la rete internet siano mezzi di comunicazione “freddi†e disumanizzanti, sono proprio questi stessi strumenti ad aver risvegliato in milioni di persone in tutto il mondo il desiderio di esprimersi e di comunicare liricamente, andando a recuperare anche i grandi autori della tradizione, che seppelliti in polverose biblioteche sono tornati ad animarsi tra bytes e circuiti elettronici.
Versi di poeti famosi citati per mandare messaggi d’amore, per esprimere i sentimenti più vari, per esternare le proprie convinzioni politiche e la propria visione del mondo.
Cosa può esserci di meglio che prendere in prestito le parole di un grande autore? Oppure fare il salto e rischiare, esporsi, provando di persona a mettere in versi i propri pensieri e le proprie emozioni; dopotutto l’anonimato è sempre una garanzia di protezione.
In questo mare infinito di poesia si possono ricordare, tra i siti degni di essere menzionati, la scuola on-line di poesia del quotidiano La Stampa, a cura di Maurizio Cucchi, il sito della rivista mensile Poesia, il sito della rivista “Pelagosâ€, Pelagos Poesia, ideata da alcuni professori dell’Università di Urbino, il sito Poeti e poetastri, rivista on-line di recensioni (con alcune stroncature pesanti ma molto divertenti!).
Un sito in cui mi sono imbattuta di recente, molto interessante, preciso, ricco e curato (da cui forse molti siti italiani sulla poesia dovrebbero imparare): The Poetry Archive, un sito (manco a dirlo) inglese, senza scopi di lucro, che raccoglie gran parte della poesia di lingua inglese, tradizionale e contemporanea, e che si presenta con un ottima veste grafica. La home page si apre in alto a sinistra con una citazione di un poeta famoso, che cambia ogni volta che si accede alla pagina, mentre a destra troviamo la scheda di presentazione di un poeta, con possibilità di accedere ad alcune sue poesie, anche questa scheda cambia ogni volta che si aggiorna la pagina.
E’ presente un motore di ricerca interno e la possibilità di cercare poesie oltre che per il titolo o per il nome dell’autore, anche per il tema e per la forma impiegata. Ci sono consigli su come avvicinarsi alla poesia, per chi non fosse abituato a leggerla, c’è una sezione dedicata agli studenti, una agli insegnanti e ce n’è una dedicata alla poesia per bambini: insomma tutto è organizzato in modo chiaro, semplice e preciso per promuovere la cultura poetica. La peculiarità di questo sito tuttavia sta nel poter ascoltare le poesie dalla viva voce dei loro autori (per quanto riguarda la poesia contemporanea, of course!), dato che sono presenti dei file audio, ascoltabili con lettore Real Player, in cui i poeti leggono le loro poesie (file audio che comunque, va precisato, non si possono scaricare, perché protetti da copyright).
Tutto questo per introdurre la poesia anche qui su Libri Senza Carta. Nei mesi scorsi infatti avevamo pubblicato il testo e i file audio di alcune poesie finaliste al concorso di poesia Cesare Vedovelli, organizzato dal circolo Acli di San Silvestro, qui a Senigallia. Un concorso di poesia in lingua italiana e in dialetto di portata locale e senza alcuna pretesa istituzionale, che si è posto come unico obiettivo quello di promuovere la scrittura poetica e la sua condivisione in pubblico in un pomeriggio di fine estate, con un piacevole accompagnamento musicale.
Va comunque detto che nonostante la dimensione meramente locale, di quartiere quasi, dell’evento, proprio la pubblicazione del bando del concorso su Internet ha attirato partecipanti anche da altre parti d’Italia, come Veneto e Lazio, con grande sorpresa e ovviamente soddisfazione da parte degli organizzatori.
Miracoli della rete!
In occasione della pubblicazione del bando della seconda edizione del concorso Vedovelli, pubblicheremo le restanti poesie finaliste della prima edizione.
Inoltre, presto pubblicheremo su questo sito alcune poesie di autori famosi, introducendo una nuova rubrica: la poesia della settimana, scelta liberamente dagli autori del sito, per promuovere anche noi nel nostro piccolo la diffusione della cultura poetica e della bellezza della parola.
Ciao Valeria… mi piacerebbe vedere qualche tua poesia su http://www.poesie.senigallia.biz!
Complimenti Valeria. Bellissimo articolo.
Anche io ho scritto parlando di poesia su Vivere Senigallia:
http://www.viveresenigallia.it/modules.php?name=News&file=article&sid=15500&mode=nested
non avevo letto questo tuo intervento però, sennò l’avrei citato senz’altro, conferma in pieno ciò che penso anche io.
PS- ai siti che hai segnalato tu aggiungerei questo:
http://www.radio.rai.it/radio3/fahrenheit/puntate.cfm?Q_TIP_ID=1002
dove si possono ascoltare molte poesie di poeti italiani contemporanei lette dagli autori stessi-
Grazie Leonardo.
E soprattutto grazie per la segnalazione.
Sì, sono d’accrodo sul fatto che alla poesia manchi il pubblico, anche se devo dire che negli ultimi anni la premizazione del concorso di poesia “Spiaggia di Velluto” di Senigallia ha avuto una sempre più numerosa partecipazione di pubblico.
La rassegna Autor&voli organizzata da Alfio Albani è una bellissima iniziativa, però, inizative di questo genere andrebbero proposte in orari, diciamo, più “umani” e cioè non alle 5 o alle 6 del pomeriggio di un giorno feriale… quando la maggior parte della gente lavora! Un sabato pomeriggio o anche la sera dopo cena, sarebbe meglio… se volgiono che ci sia il pubblico!
Per quanto riguarda quello che ha detto il prof. Nardini, sono assolutamente d’accordo.
A presto e grazie ancora
Valeria
PS: che la poesia non abbia un mercato può essere anche un bene…. significa maggior libertà (guardate cos’è successo con la musica…)
(scusate gli errori di battitura!)