Parte domani la tre giorni fabrianese dedicata alla poesia, un festival dal programma ricco ed internazionale voluto e organizzato da Francesca Merloni, direttore atistico della rassegna.
L’arte dello scrivere in versi sarà protagonista nei teatri, nelle piazze e nei giardini della città di Fabriano, insieme ad altre fome di espressione artistica quali musica, arti figurative e cinema. A testimonianza di quanto il dialogo e gli scambi tra le varie forme d’arte siano imprescindibili e portatori di varietà e ricchezza.
Tra gli ospiti della rassegna vanno citati: Tahar Ben Jelloun, Umberto Piersanti, Eugenio De Signoribus, Valerio Magrelli, Davide Rondoni, Francesco Scarabicchi, Francesca Serragnoli e Massimo Gezzi per la poesia; Bruno D’Arcevia, Andrea Pacioni e Lucio Salvatore per l’esposizioni d’arte contemporanea; i gruppi La Macina e Perturbazione per la musica.
Verranno proiettati i film che hanno fatto la storia del cinema: “Bellissima“, “Il Vangelo secondo Matteo“, “Il Mago di Oz“, “Fitzcarraldo“, “Film rosso“, “Hiroshima mon amour” e molti altri.
Da segnalare la lettura di Sant’Agostino da parte dell’attore francese Gérard Depardieu al Teatro Gentile, domenica 25 maggio alle 21.
In allegato il pdf del programma completo.
– Comunicato stampa:
Poiesis, in greco antico, è “fareâ€. Fare le cose che si vedono e si toccano, le cose che “funzionanoâ€, ma “fare†anche ciò che è semplice, intangibile, moto dello spirito: non è un caso che “poesia†abbia la stessa radice linguistica.
Ed è a questo “poiesis†che Fabriano, città del fare materiale, ma anche di insigni artisti, dedica tre giorni di musica, di teatro, di cinema, di poesia. Poiesis è l’impulso che spinge l’uomo a realizzare, costruire, creare, a vivere; è il fuoco dell’idea, il segno che cambia la vita.
Poiesis è l’abitazione artistica della città , nasce come una festa, con l’obiettivo di dar vita a Fabriano a tre giorni di percorsi culturali, artistici e poetici, ricerche musicali e cinematografiche, al fine di far scaturire la riflessione profonda e il senso del vivere insieme armonico e produttivo. Poeisis è passione e rosso.
Poiesis è anche poesia, cinema, arte e musica no stop fino a notte fonda
In rete:
– Il sito del festival: www.poiesis-fabriano.it
E-Book PDF: Open in New Window | Download
come commento alla manifestazione “poiesis” vorrei presentare la lettera inviata da mia madre, gabriella carancini, al direttore de “L’Azione”, settimanale diocesano di fabriano. Ecco il testo:
LETTERA AL DIRETTORE DE L’AZIONE
Di Gabriella Carancini
Gent.mo dr. Cammoranesi,
desidero complimentarmi con Lei per l’inchiesta sull’emergenza-povertà pubblicata sul n°21, del 24.5.08, dell’Azione. Non ho potuto fare a meno di rilevare lo stridente contrasto tra i dati drammatici evidenziati negli articoli di tale inchiesta e i costi dell’iniziativa Poiesis, e ho quindi cercato di calcolare quanti chili di pane e pasta, e quanti litri di latte si sarebbero potuti distribuire con i 360.000 euro spesi per l’evento in questione (anche se ho trovato meritevole, da parte della dr.ssa Merloni questo voler smuovere con una ventata di cultura l’aria stagnante della città ).
Trovo che Poiesis sarebbe stata anche più meritevole se non fosse stata realizzata con pubblico denaro: qui non siamo più al “panem et circenses†ma al “circenses sine panemâ€. Se il prelievo forzoso che ci viene fatto sulla pensione per i contributi regionale e comunale – doppiato nella bolletta Enel da un’aliquota sempre a favore degli Enti locali – desse democraticamente ai cittadini la possibilità di indicare le finalità di spesa di tali cifre, non credo proprio che in questo momento così difficile per il paese in generale e per Fabriano in particolare i cittadini darebbero un’indicazione a favore di iniziative culturali fini a sé stesse (per non parlare dei più che notevoli contributi regionali elargiti per favorire quel fenomeno perverso della delocalizzazione, portato avanti non per mancanza di manodopera o inadeguatezza della stessa, ma per aumentare il profitto degli imprenditori, dato il basso costo del lavoro nei paesi dell’est, dove lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo avrebbe dovuto essere soltanto un triste, doloroso ricordo del passato!).
Ho apprezzato il doveroso intervento del nostro Vescovo e mi auguro che il suo appello non rimanga inascoltato.
Peccato che la famiglia Merloni, o almeno una parte di essa, abbia scoperto così in ritardo la vocazione per l’arte. Se ci fosse stata una Francesca Merloni negli anni passati forse, dico forse, la contrada del Piano avrebbe ancora la sua bellissima Porta, Palazzo Miliani (i fabrianesi per anni hanno dovuto sopportare al suo posto un’orribile buca) sarebbe stato sede della Pinacoteca o della Biblioteca, il Palazzo del Podestà non sarebbe stato sventrato e brutalmente manomesso per degli Uffici Giudiziari che poi sono dovuti emigrare altrove, per non parlare di Palazzo Chiavelli e dell’antico Ospedale dei Calzolai, e infine sarebbe potuta rimanere a Fabriano, come era giusto che fosse, la Crocifissione del Maestro di Campodonico (visto che il Comune all’epoca non ritenne di dover sborsare la somma di 4 milioni di vecchie lire!). Ma forse è stato meglio così, considerata la fine fatta da tante opere d’arte nel cosiddetto “Deposito Attrezzatoâ€.
La ringrazio dell’ospitalità e mi congratulo ancora con Lei per l’ottimo lavoro svolto.
Gabriella Carancini
Grazie per la testimonianza.
Senza entrare nel merito della questione, ci permettiamo però di dire che il denaro speso per la cultura non è denaro buttato…
Comunque il confronto su questi temi è il benvenuto sul nostro sito.
gentile signora Bellagamba,
grazie della risposta. a questo punto, dopo la lettera suddetta (il cui contenuto è da me condiviso) vorrei aggiungere questo: è vero che il denaro speso per la cultura non è denaro buttato ma a condizione che le politiche culturali vengano perseguite con competenza e senza favoritismi. il punto è che nelle marche (e in particolare a fabriano) le cose – a un certo livello – si fanno solo quando le proposte vengono dagli esponenti della “casta” (la definizione è di Gian Antonio Stella). se a fare una proposta (anche meritevole) è un cittadino senza agganci con la nomenklatura la sordità delle istituzioni è totale. per non parlare dell’incuria con cui a fabriano sono gestiti tutto l’anno i servizi culturali (dalla biblioteca comunale alla pinacoteca civica): fino a quando la musica sarà questa le critiche mi sembrano assolutamente giustificate
Capisco benissimo e sono di massima d’accordo con questo discorso, anche alcuni collaboratori di questo sito si sono dovuti scontrare con una casta “esoterica” che fa dell’esclusione e del disprezzo delle proposte che vengono da comuni cittadini la propria bandiera….
Proprio per questo è nato il blog “Libri Senza Carta”: per dare spazio e voce a chi non ne ha.
Non posso dire nulla riguardo a Fabriano, perché non consoco quella realtà ; posso però dire che per fortuna nelle Marche ci sono anche delle eccezioni…
Anche se penso che per la cultura non si faccia, purtroppo, abbastanza….
Cara Valeria, Caro Ancrea (ben ritrovato,)non userò mezzi termini: Fabriano è una piccola “enclave” nel paese più disgraziato d’Europa. La politica culturale fabrianese è ferma al primo Medioevo (senza nulla togliere alla dignità di secoli che, se non altro, ebbero dalla loro il grande mecenatismo della Chiesa), oggi al posto dei polittici e del canto gregoriano abbiamo le lavatrici, le cappe e un’inarrestabile crisi occupazionale. Come ho già scritto sul settimanale cittadino, bisognerebbe ricordare ad un cassintegrato che prende 600 euro netti al mese che la kermesse televiso-paesana (alias “poiesis”) è costata quasi 500 mila euro. Soldi loro? Col cavolo, gli imprenditori che giocano ai direttori artistici (con la grazia dell’elefante che entra in una cristalleria…) hanno usato per lo più i soldi della regione e di altri enti locali. Giudicate voi, io sono indignato… Tra l’altro che c’entrano le “fiction televisive” con S.Agostino e la poesia? Alex
Grazie per il commento Alex. Senza dubbio la vicenda si fa interessante… non ne conoscevo i risvolti e ti ringrazio per l’intervento, sperando che ci siano ulteriori occasioni di dibattito e discussione….
Grazie ad entrambi per essere intervenuti
Poiesis sta a Senigallia Città della Fotografia e Poesia Nel verso Giusto per i quali si spendono 390.000 euro.Guardate chi sono gli attuatori dei vari progetti del programma accordo quadro sulle politiche giovanili e chi ci sta dietro.
Andate a vedere se esiste un solo bando di concorso per l’assegnazione dei fondi.
Giusto l’accostamento fatto alla casta. Non c’è dubbio e tutti tacciono maggioranze varie e opposizioni varie.
Cosi si utilizzano funzioni pubbliche per fare affari per se e per gli amici così da ricevere in cambio altri favori.
Non solo, ci si fa anche apprezzare da chi e sono tanti, non va ad indagare su chi paga che cosa o non è un addetto ai lavori……
Così lo stato della cultura di Fabriano dove si fanno lavatrici e lavastoviglie è simile a quello di Senigallia dove ci si sdraia all’ombra degli ombrelloni.
Complimenti per il sito, spero che possiate continuare così.
Grazie per il commento Andrea, stimolare il dibattito è importante e parlare di queste cose anche…! Spero tu possa intervenire di nuovo in futuro.
Grazie anche per i complimenti al sito.
Se vogliamo divertirci, allora divertiamoci…Non conoscevo il programma di “la poesia nel verso giusto” e sono andato a curiosare… C’è da sbellicarsi per le autocelebrazioni e le fantasiose schede personali che vi si trovano…Consultate per esempio la scheda di un noto poeta marchigiano che risponde al nome di Alessandro Moscè…poi mi direte.Ma non lasciamoci prendere dalla malignità . Comuque, tanto per continuare il paragone, se Francesca Merloni è direttrice artistica di Poiesis, evento che conta
fra i suoi intellettuali Alessandro Preziosi (noto volto da fotoromanzo),Carmen Lasorella (residuata degli anni ’90) e il grande cantautore dell’uomo ragno (alias Max Pezzali) allora davvero la nefandezza salverà il mondo… no? Non è anche questo un segno, inquietante, dello spirito dei tempi? Alex
A me quello che ha dato fastidio della “poesia nel verso giusto” è che l’hanno strombazzata tanto come il PRIMO laboratoio di poesia in ITALIA !! Il primo alboratorio di scrittura poetica in Italia a Senigallia !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ma dove, quando…!!????!
Da una vita si fanno laboratori di scrittura poetica…. a titolo di esempio si può citare quello di Chiaravalle, “Giovani Poeti Leggono….”, che si è tenuto nel 2006/2007 e nel 2007/2008 e di cui sto pubblicando qui su questo sito alcuni estratti dall’ultima antologia…
E dire che Chiaravalle (in provincia di Ancona) non è così lontano da Senigallia….
E comunque le poetesse dall’aria angelica ma dal carattere polemico e, perché no, dialettico, io , personalmente, le apprezzo anche di più…Chi ha detto che la poesia debba vivere sulle nuvolette? Alcune cose vanno dette alte e forti, facendo, se è il caso, nome e cognome… La nostra regione è quello che è: gli enti pubblici si comportano come sappiamo – e abbiamo descritto con dovizia di particolari – i cosiddetti intellettuali “introdotti” appaiono la caricatura dei vecchi cortigiani, di quelli “militanti” è meglio tacere… per ora le uniche cose che sembrano ancora funzionare sono le sagre del cocomero… Certo, i giovani si danno da fare: festival prestigiosi e qualificati anche se minoritari (soprattutto di poesia) guadagnano nelle Marche la stima del pubblico. Bisogna però prendere posizione, cari, prima che sia troppo tardi, prima che i “tappi”, attappino anche noi…
Grazie Alex.
La poesia infatti non vive sulle nuvolette…! 🙂
Sono d’accordo con te per il resto, grazie per l’intervento.
Dall’ultima volta che ci siamo sentiti qui a Fabriano è successo un fatto nuovo, sul quale ho scritto una lettera aperta al sindaco che il direttore de L’Azione, il locale settimanale diocesano, ha ritenuto di non pubblicare. Ecco il testo:
LETTERA APERTA AL SINDACO DI FABRIANO
Gentile sindaco,
mi è stato riferito nei giorni scorsi da fonte autorevole che la dr.ssa Rosalia Bigliardi – stimata direttrice della Biblioteca Comunale di Jesi – che era stata chiamata a far parte della commissione incaricata di vagliare le candidature a direttore della Biblioteca Comunale di Fabriano, SI E’ DIMESSA GIORNI FA DALLA DETTA COMMISSIONE. Vorrei sapere da lei se è in grado di smentire questa notizia la quale, se fosse vera, darebbe ragione ad Alessandro Cartoni che, dalle colonne de L’Azione, aveva parlato tempo fa della volontà – da parte della locale nomenklatura – di imporre un candidato prefissato.
Distinti saluti,
Andrea Carancini
Qui non censuriamo nulla.
Grazie per l’intervento.