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Milk and honey to Santiago / VII

Milk and honey to Santiago

di Sara Moneta Caglio

 

VI.

Ritorno in città

 

Era difficile trattenere l’entusiasmo e non parlare di quel progetto che mi attendeva. E così le persone che mi domandavano che programmi avevo per l’estate, improvvisamente, si ritrovavano inondate di tutte le informazioni sul viaggio che mi aspettava. In quei giorni precedenti alla mia partenza, ancora lontani dalla Spagna, scrutavo le reazioni, gli sguardi, i commenti, le smorfie, le parole, i silenzi.                                                                                             Non ce n’era una, di persona, che avesse lo stesso atteggiamento riguardo alla mia decisione. A volte era divertente osservare, a volte faceva anche male, perché la gente è davvero capace di smontarti. A volte. Non il mio entusiasmo, ma nemmeno la sua negazione.
C’era un’amica. Una persona particolare. Veniva da un mondo lontano. Opposto al nostro. Un mondo che mi piaceva pensare come l’altra metà di una mela. Non tagliata verticalmente, ma in orizzontale. Due mondi, il mio e il suo, così diversi, ma che se non si completassero non troverebbero equilibrio, stabilità e unione. Veniva dalla foresta selvaggia. Con lei parlavo un’altra lingua. La comunicazione avveniva per altri canali, altre vie. Lei era un dottore. Un dottore dei pensieri. Una donna curiosa, intelligente, piena di risorse.
Non sentiva dall’orecchio destro, ma io questo non lo sapevo.
La prima volta che le dissi di Santiago glielo sussurrai vicino al suo punto debole. Volevo un po’ del suo sostegno, della sua forza. Nessuna risposta. Pensavo fosse un segno che mi indicasse che dovevo cavarmela da sola.
Una settimana dopo, seduta alla sua sinistra, riprovai a parlarle della mia decisione.  Il suo viso s’illuminò. Senza riflettere un solo istante, disse che avrebbe voluto accompagnarmi. Che per me sarebbe stato come essere da sola. Perché anche lei era libera e indipendente.
“Non temere, Sara, questo è il tuo viaggio, ma io sarò custode di alcune tue tappe” mi rassicurò.
È così che cominciammo a progettare qualcosa insieme.
È stata l’unica persona cui non me la son sentita di dire no.
Sarebbe partita con me. Proprio lei che cercava la mia partenza. Nell’orecchio sinistro.

(Milk and Honey to Santiago, capitolo VII, continua nel capitolo VIII)

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