Josè Saramago, Premio Nobel per la Letteratura 1998
Tratto da “Scrittori per un anno”. Il video integrale a questa pagina.
Josè Saramago, Premio Nobel per la Letteratura 1998
Tratto da “Scrittori per un anno”. Il video integrale a questa pagina.
Fallo vedere e troppi librai e troppi editori che vogliono (loro) guadagnarsi da vivere (giustamente), ma pretendono che chi scrive sia una sorta di volontario. “Ma come vai a promuovere il tuo libro, se lo presenti!”: certo, solo che, il libraio su ogni copia venduta tiene il 35% del prezzo di copertina (Rischio d’Impresa ZERO, hanno il reso totale), l’editore (che un minimo di rischio ce l’ha), si tiene il 50% (dove deve farci stare le spese, etc etc, e i diritti d’autore, in media l’8% a copia).
Perchè di queste cose non si parla mai?
Giusto.
Grazie per il commento Davide!
Infatti quasi nessuno in Italia riesce a vivere della sola scrittura… Anche lo scrittore vorrebbe guadagnarsi da vivere (giustamente)!
Sono assolutamente d’accordo con te Andrea!
Infatti ne avevo già parlato in un altro articolo su LibriSenzaCarta qui
http://librisenzacarta.it/2009/05/10/la-svalutazione-del-lavoro-intellettuale-nellera-di-internet/
va anche chiarito che a mio avviso “lo scrittore” non è colui che sta seduto e scrive e punto. E’ colui che prima Vive, e poi esprime nelle forme che il suo Tempo gli consentono per incanalare i messaggi che vuole dare. A me piace scrivere libri, ma anche articoli, e poi fare spettacoli letterari-musicali, camminate e trekking letterari (preparatevi al primo esperimento nazionale di 1 settimana nel giugno 2011…), traduzioni importanti che siano come una diramazione della propria poetica…ovviamente, di tutto questo si vive. E vendere libri fa bene alla salute. Se poi ci fossero più sensibilità e serietà , in questa industria ormai venduta agli scrittori del genere “best seller” con tutte le curve al punto giusto, i libri a moduli, i dannati corsi di scrittura che sono come le parrucchiere di provincia e fanno la messa in piega finto snob a chi pensa che scrivere è Forma e non sorgente che sgorga dalla Sostanza, beh sarebbe anche meglio. Badate bene: adoro curare la scrittura e la Forma, ma solo perchè ho Sostanza da “vendere”.
i dannati corsi di scrittura che sono come le parrucchiere di provincia…
mi piace questo accostamento! 🙂