Articolo già pubblicato sul mensile L’Eco – maggio 2009
La famiglia Passeri è descritta da Giuseppe Tiraboschi tra le nobili di Senigallia: Antonio “venne da Bergamo ad abitare in Senigaglia circa l’anno 1450, in tempo che dominava l’istessa città Sigismondo Pandolfo Malatestaâ€. Aurelio, un discendente, sposò la fanese Elisabetta, sorella del Cardinale Ippolito Aldobrandini. A Senigallia dalla coppia nacque Cinzio. Lo zio, ancora Cardinale, volle che Cinzio assumesse anche il cognome Aldobrandini e, eletto Papa nel 1593 con il nome di Clemente VIII, concesse al nipote la porpora cardinalizia.
Troviamo entrambi i prelati in un grande evento senigalliese: la sosta che fece il Papa il primo maggio del 1598 nel viaggio che aveva come destinazione Ferrara, territorio appena acquisito al diretto dominio pontificio grazie anche al re di Francia. All’evento hanno assistito due notai senigalliesi, che nei loro volumi di rogiti ce ne hanno lasciato una descrizione dettagliata, quasi scenografica: Filippo Tighetti (il cui racconto è stato ritrasmesso da Francesco Pesaresi nelle Memorie Diverse e dal Monti Guarnieri negli Annali) e Giovanni Paolo Bianchi.
Trascriviamo il resoconto di quest’ultimo, attualizzando il linguaggio e abbreviando:
“I Senigalliesi hanno fatto un arco trionfale per la venuta del SS. Papa. Nella faccia verso il Vescovado rappresentava la presa di Ferrara e nella faccia verso porta nuova rappresentava la benedizione del Re di Francia. Il 30 Aprile 1598 arrivò il SS.mo Sacramento portato sopra una mula bianchissima e accompagnato da più prelati e grandissima moltitudine di persone, che potevano essere da ventimila in su. Prima che il SS.mo Sacramento giungesse in città , fu onorato con tiri di cannone e artiglieria.
Il Serenissimo Signor Duca [Francesco Maria II] e Monsignor Pietro Tossignano [Ridolfi], Vescovo di Senigallia, alla porta del Duomo ricevettero il SS.mo Sacramento che fu collocato sull’Altare Maggiore dove fu grandissimo concorso di fedeli. Il primo maggio Sua Altezza Serenissima fece accomodare in ordinanza tutte le compagnie e bande di soldati in numero in tutti di duemila e più, e così in ordinanza si avviarono a Montemarciano; le persone che aspettavano per la strada erano più di trentamila […]. All’ora del vespro comparvero tre galere veneziane che, navigando in prossimità della costa, accompagnavano Sua Santità e giunte all’altezza della rocca di Senigallia salutarono la fortezza con molti tiri d’artiglieria e la fortezza rispose con altri tiri.
Sua Santità giunse alle 20 e il Duca, smontato subito di carrozza, andò a baciargli il piede. Saliti il Duca a cavallo e Sua Beatitudine sopra una mula bianchissima, sempre ragionando insieme vennero verso Senigallia, preceduti dai suddetti soldati e accompagnati da tutta la gente che pareva un esercito; quando furono all’altezza di S. Sebastiano furono prima fatti più saluti d’archibugiate, 2000 tiri, che pareva che il tutto andasse sossopra.
Seguitando il viaggio, essendo stata Sua Santità incontrata da 24 giovani della città vestiti di raso bianco con finimenti d’oro, con collari d’oro al collo e bastoni in mano, da questi accompagnato giunse alla porta della città sopra la quale il Duca aveva posto uno stemma del Papa. Sotto un bellissimo baldacchino d’oro e seta rossa procedeva il Pontefice, preceduto dal Duca a cavallo con attorno sei cittadini, vestiti con una casacca di seta paonazza. Sua Santità con sedici Cardinali [tra i quali suo nipote Cinzio e Carlo Borromeo, il futuro Santo], con molti Vescovi e Prelati seguiti dal popolo si condusse alla porta della Chiesa vescovile e Monsignor Vescovo presentò la Croce a Sua Santità , il quale la baciò e entrò in chiesa†tra canti e suoni d’organo “e condotto all’altare maggiore fece l’orazione al SS.mo Sacramento. Mentre Sua Santità era in chiesa i 24 giovani vestiti di bianco pigliarono la mula del Papa e la condussero per tutta la città .
Il Pontefice uscì dalla chiesa con il Duca e a piedi venne, dando la benedizione a tutto il popolo, sino al palazzo ducale dove erano le sue camere; il Duca si recò alla rocca. Il Papa alloggiò a Senigallia una notte con tutta la corte e tutti i Cardinali.
Il sabato 2 maggio alle 13 Sua Santità , accompagnato dal Duca, dai Cardinali ed altri prelati e da una grandissima folla, si recò a piedi alla cattedrale, ove all’Altare maggiore, celebrò la Santa Messa, finita la quale dette la benedizione al popolo concedendogli grandissime indulgenze. Poi, uscito dalla chiesa, salì sopra la mula, seguito da tantissima gente e dai 24 giovani vestiti di bianco che furono licenziati alle fornaci.
Poco dopo fu licenziato il Duca che, baciato il piede a Sua Santità , poco dopo s’imbarcò per Pesaro e le galere lo salutarono con più tiri d’artiglieria. I soldati in ordinanza accompagnarono Sua Santità sino al Cesano; il Papa proseguì per Fano, trovando sempre fino a Marotta una folla tale da stupire tutti.â€
Un terzo notaio, Guidubaldo Rigani, riporta un’ordinanza emanata per la circostanza dal Luogotente: “Tutti gli infrascritti giovani si vestano a livrea, con calza, casacca di raso bianco tramato d’oro, maniche di teletta d’argento, calzetti di seta bianchi, beretta di veluto negro con piume bianche, cintura e pendoni di veluto negro con fibbie dorate e spada con finimento dorato et un bastone dipinto da portare in manoâ€. Segue l’elenco dei giovani, figli dei Nobili cittadini: Arsilli, Baviera, Beliardi, Gabrielli, Tiraboschi, ecc.; non sono citati i Mastai, probabilmente perché i loro rampolli avevano al tempo solo dieci e undici anni.
Il ritratto di Clemente VIII (ne riproduciamo un particolare) si trova al Museo Diocesano di Senigallia. Ringraziamo la Direzione per averci consentito di pubblicarlo.
Egregi Signori, che non voleva scrivere, ma io dico che abbiamo un quadro religioso, hanno detto che è un edificio originale è 16 ° e un cardinale, abbiamo cercato con ogni mezzo Romani italiano, francese, e non potevamo trovare qualcosa di simile, lo abbiamo da 60 anni e la pittura è di circa 400 anni e secondo una persona ci ha detto che può essere un artwork inedito di Michelangelo ,,,,, il mio nome è Daniel. Io vivo negli Stati Uniti Miami e il mio telefono è 1305 5821317 Parlo spagnolo
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Ho bisogno di te per inviarmi un indirizzo email per inviare le foto del dipinto
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