Domenica 17 giugno, a Senigallia, si è inaugurata presso la Galleria La Corte (cortile di Palazzo Del Duca, accessibile da via Arsilli) la mostra di acquarelli di Giovanna Del Priore. I quadri hanno come soggetto delicati temi floreali e marini, e sono esposti nei locali della Galleria La Corte, situata nel semi-interrato sul retro di Palazzo Del Duca a cui si accede dal cortile che dà su via Arsilli. I locali finemente ristrutturati sono l’ideale per l’allestimento di piccole mostre e la promozione di eventi culturali atti a valorizzare ulteriormente il Palazzo del Duca, il suo bel cortile e il centro storico di Senigallia.
Mostra di Giovanna Del Priore:
dal 17 giugno al 1 luglio 2007
Orario di apertura:
17.00 – 20.00 / 21.30 – 23.00
Senigallia
Galleria La Corte
Via Arsilli, 94/2
Giovanna Del Priore
Il colore del segno
Giovanna Del Priore adotta una tipologia figurale che non può intendersi come mera figurazione, poiché lo sviluppo visivo dell’opera si articola attarverso una dichiarata configurazione segnica e cromatica.
L’origine è indubbiamente figurale, ma questa è una radice, uno spunto da cui l’artista parte per articolare un discorso che non si attiene semplicemente alla rappresentazione, almeno quella configurabile in una idea espressamente legata al dato illustrativo.
Ciò che appare immediatamente percepibile è una idea del segno che non ha funzione puramente disegnativa, anzi diviene elemento caratterizzante, poichè sposta il dato percettivo in un ambito più evidentemente espressivo.
Il segno quindi occupa lo spazio dell’opera, suggerisce senza descrivere, evidenzia senza dichiarare la forma di partenza, anzi si mostra come possibilità in sé, come potenzialità non in termini di funzione puramente narrativa.
Questo aspetto mi sembra importante perchè la traccia, l’impronta grafica, liberata dal bisogno di narrare l’immagine, acquista la forte valenza esplicativa di una ricerca che assume un deciso valore poetico ed evocativo.
Inoltre questa traccia, questo segno è tradotto in termini coloristici, quindi oltre le caratteristiche che gli sono proprie assume anche un preciso valore pittorico, diviene pittura a tutti gli effetti, declinando la propria indipendenza dalla semplice rappresentazione.
Certo alcuni oggetti di partenza filtrano come in filigrana attraverso il tessuto segnico e pittorico, ma sono chiaramente assoggettati ad una visione dell’opera che si esplica attraverso gli elementi che la caratterizzano, una insistita grafia risolta in ampie volute, scatti repentini, sovrapposizioni, ed un colore che attraversa la traccia, si fa traccia e si spande a definire uno spazio che rivela l’immaginario figurale dell’artista.
Maurizio Cesarini
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