Effequ Edizioni sta preparando una raccolta di racconti per il 2010.
Uno degli autori sarà scelto con un concorso on-line.
Che cosa sta cercando Effequ? Storie del nostro Paese, storie sognanti o cupe, salvifiche e realiste. Scritture che compiano il proprio dovere civile andando anche al di là del reportage puro e semplice, e che siano capaci – partendo dalla semplice registrazione di quanto in basso sia arrivato in Italia il livello di tolleranza civile – di un ritorno all’invenzione e alla beffa, al dramma e alla commedia.
Se volete inviare un vostro There are plenty of myths and fallacies surrounding Roulette online , so be careful what advice you listen to. racconto, avete tempo fino al 24 aprile 2010. I racconti non possono superare le 15.000 battute, e dovranno essere liberamente ispirati a tre fatti di cronaca – tutti datati 9 gennaio 2010.
Gli anni zero del nuovo millennio stanno per avere termine e ci apprestiamo ad accogliere un nuovo anno, un nuovo decennio, carichi di paure, speranze, timori e sogni che avrebbero bisogno di nuovo vigore.
La crisi economica mondiale attanaglia ancora nella sua morsa feroce centinaia di milioni di persone in tutto il mondo, ridotte alla fame e alla disperazione. Nei Paesi del cosiddetto Terzo Mondo le condizioni di vita sono peggiorate, riducendo coloro che erano già poverissimi in uno stato disumano pari a quello degli ebrei nei lager nazisti; mentre in Occidente la miseria morale ed il cinismo crescenti corrodono gli animi e corrompono i cuori, sfociando in una spirale di violenza che vede sempre più coinvolti i giovanissimi in episodi di efferata brutalità .
E’ la fine del Futuro? E quindi della Storia?
E la Speranza nella sua accezione più nobile e alta, lontana dai banali luoghi comuni, dove se n’è andata?
“Sperare” significa tendere verso una meta, ma qual è la nostra meta e dov’è finita, se sembriamo così smarriti e confusi? L’orizzonte è strano se non hai meta, si allontana da te… canta Cristina Donà in “Mangialuomo“, brano pubblicato esattamente dieci anni fa nell’album Nido.
Si tratta di ritrovare la nostra meta o cercarne un’altra, per ritrovare la speranza.
Come chi non torna è il titolo bello e suggestivo scelto da Salvatore Ritrovato per la sua terza raccolta di poesie edita dal raffinato editore Raffaelli di Rimini (www.raffaellieditore.com). L’immagine lascia sospesi: che cosa o chi richiede un ritorno? Ma soprattutto: è davvero possibile un ritorno, che abbia come destinazione un luogo o addirittura un tempo precedente? Tempo e luogo infatti hanno caratteristiche in parte diverse e in parte comuni nella percezione umana o, meglio, non esistono se non in stretto rapporto tra loro: persino la nostalgia tende a idealizzarli e a tenerli uniti nel ricordo.
Pubblichiamo la tesi di laurea di Elena Starna“Loro non abitano qui: vecchi e nuovi residenti in un quartiere di Senigallia” presentata l’Anno Accademico 2007/2008 per la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali - Corso di laurea in Cooperazione Internazionale, Tutela e Regolazione dei Diritti e dei Beni Etno-culturalidell’Università di Bologna.
Rione Porto di Senigallia, foto di Sergio Cardellini
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