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Gli anni con il 9 e la fine di un decennio

Gli anni zero del nuovo millennio stanno per avere termine e ci apprestiamo ad accogliere un nuovo anno, un nuovo decennio, carichi di paure, speranze, timori e sogni che avrebbero bisogno di nuovo vigore.

La crisi economica mondiale attanaglia ancora nella sua morsa feroce centinaia di milioni di persone in tutto il mondo, ridotte alla fame e alla disperazione. Nei Paesi del cosiddetto Terzo Mondo le condizioni di vita sono peggiorate, riducendo coloro che erano già poverissimi in uno stato disumano pari a quello degli ebrei nei lager nazisti; mentre in Occidente la miseria morale ed il cinismo crescenti corrodono gli animi e corrompono i cuori, sfociando in una spirale di violenza che vede sempre più coinvolti i giovanissimi in episodi di efferata brutalità.

E’ la fine del Futuro? E quindi della Storia?
E la Speranza nella sua accezione più nobile e alta, lontana dai banali luoghi comuni, dove se n’è andata?
“Sperare” significa tendere verso una meta, ma qual è la nostra meta e dov’è finita, se sembriamo così smarriti e confusi? L’orizzonte è strano se non hai meta, si allontana da te… canta Cristina Donà in “Mangialuomo“, brano pubblicato esattamente dieci anni fa nell’album Nido.

Si tratta di ritrovare la nostra meta o cercarne un’altra, per ritrovare la speranza.

The Beatles – Get Back
(L’ultimo concerto dei Beatles, 30 gennaio 1969)


Non è bello indugiare in pessimismi, rovistare nel brutto-sporco-e-cattivo, quasi a compiacimento di una condizione di negatività, ed è inutile piangersi addosso. Eppure il momento è difficile e va ricordato, in modo particolare quando i mezzi di comunicazione, soprattutto la tv, ci sommergono di “notizie” e programmi vacui e melensi, in un trionfo di volgarità e finto benessere. Perché il malessere è lì, materiale, morale, spirituale che sia, è lì, dietro l’angolo ad aspettarci. E allora è giusto parlarne, smascherarlo dalla finzione, metterlo a nudo, con lo scopo proprio di neutralizzarlo.

E’ stato un decennio complesso e difficile, iniziato con il terrorismo internazionale e l’attacco al cuore degli Stati Uniti e terminato con una durissima crisi economica, la più dura si dice dalla fine della Seconda Guerra Mondiale; e i paragoni con la crisi del 1929, altro anno che termina con il numero 9, si sono sprecati. In mezzo, il sorgere di nuove pandemie e la paura, l’insicurezza che rende le persone facilmente manipolabili.

I motivi di una nuova speranza, di un cambiamento verso una nuova epoca, tuttavia, non sono mancati e il caso più emblematico è certamente rappresentato dall’elezione di Barack Obama, un afroamericano, alla Presidenza degli Stati Uniti, a poco più di quarant’anni dall’assassinio di quel Martin Luther King che aveva un sogno sull’uguaglianza di tutti gli uomini. Sembra incredibile che appena quarant’anni dopo quel sogno pare essersi avverato, almeno in parte. Sicuramente è eccezionale il percorso fatto da Barack Obama e i primi risultati ottenuti sulla strada della riforma sanitaria, volta a restituire un po’ di dignità ai cittadini americani esclusi dalle cure mediche. Piccoli passi, ma importantissimi, sulla strada dell’uguaglianza.

Questo 2009 è in qualche modo legato, per cambiamenti, crisi e rivoluzioni, agli altri anni che finiscono per 9. Sono gli anni della chiusura di un ciclo, pieni di contraddizioni, ma anche di aspettative verso il futuro.

Come lo è stato sicuramente il 1969, anno ricco di eventi significativi e che portava ancora con sé gli strascichi della rivoluzione studentesca del ’68 e l’ardente desiderio di una nuova liberazione immortalato nel film culto Easy Rider e materializzatosi con la Tre giorni di Pace e Amore di Woodstock.

The Byrds – Ballad Of Easy Rider

E’ stato lo sbarco dell’Uomo sulla Luna l’evento più importante del 1969, quando in quell’estate eccezionale, che vide tra l’altro a fine giugno il primo gay pride della storia con la rivolta di Stonewall, il mondo rimase col fiato sospeso a guardare due astronauti americani che calpestavano la superficie di quel satellite così caro ai poeti.

Altro evento importante per la storia dell’umanità si verificò, silenziosamente, il 29 ottobre di quell’anno, quando venne inviato il primo messaggio tramite la rete Arpanet, progettata inizialmente per scopi militari e progenitrice della futura rete Internet, che ha rivoluzionato le nostre abitudini e il nostro modo di vivere.

I sogni di libertà e di rinnovamento di quella fine degli anni ’60, tuttavia, si infransero presto con le prime avvisaglie della crisi economica e sociale mondiale degli anni ’70, e con l’inizio della stagione del terrorismo e della strategia della tensione in Italia a partire dalla strage di Piazza Fontana, il 12 dicembre ’69.

Caratterizzati dalla crisi petrolifera, dal terrorismo e da tensioni sociali, gli anni ’70 rappresentarono tuttavia un grande periodo di creatività e sperimentazione in campo artistico, cinematografico e soprattutto musicale, regalandoci il meglio della musica rock e della canzone d’autore.

Fabrizio De André in concerto con la PFM – Il pescatore
(dall’album Fabrizio De André in concerto – Arrangiamenti PFM)

Questo difficile e fecondo decennio portò nel gennaio del 1979 alla fine del sanguinoso regime dei Khmer Rossi di Pol Pot in Cambogia e nel mese di febbraio all’inizio del regime fondamentalista dell’ayatollah Khomeini in Iran. In Italia imperversava il terrorismo e a fine anno l’Unione Sovietica invase l’Afghanistan, mentre il Regno Unito era governato dalla lady di ferro Margaret Thatcher, prima donna ad occupare la carica di primo ministro. Il 30 novembre il gruppo rock dei Pink Floyd usciva con The Wall, concept album che affrontava i temi della solitudine e dell’alienazione nell’epoca contemporanea.

Pink Floyd – In The Flesh? (dall’album The Wall)

Musicalmente parlando, non si può tuttavia fare a meno di tornare indietro di vent’anni per segnalare un altro capolavoro musicale pubblicato sempre in un anno che finisce per 9 e che ha segnato la storia del jazz, Kind of Blue di Miles Davis, uscito nel 1959.

Miles Davis – The Kind Of Blue Sessions

Il 1959, il primo gennaio, segnò la fine a Cuba della dittatura di Batista a cui subentrò il lider maximo Fidel Castro. Di lì a due giorni l’Alaska divenne il 49° stato degli USA, mentre a febbraio il Dalai Lama fu costretto a fuggire dal Tibet occupato dai cinesi per trovare rifugio in India. Ad agosto le Hawaii entravano negli Stati Uniti, diventandone il 50° stato. Il 7 ottobre di quell’anno, invece, i russi fotografarono per la prima volta la faccia nascosta della Luna.

Pink Floyd – Money – Live in Venezia, 15 Luglio 1989

Tornando avanti di trent’anni non si può non ricordare la caduta del Muro di Berlino il 9 novembre 1989, che sancì la fine della divisione dell’Europa in due blocchi e portò alla riunificazione della Germania, avvenuta ufficialmente il 3 ottobre 1990. Il 1989 vide infatti lo smantellamento della cosiddetta Cortina di ferro, per opera inizialmente dell’Ungheria che il 23 agosto di quell’anno aprì le frontiere verso l’Austria. Prima ancora, ad aprile, in Polonia il sindacato Solidarnosc venne riconosciuto ufficialmente e fu ammesso alle elezioni politiche, sull’onda di quei profondi cambiamenti che partiti dalle politiche di riforma della perestrojka e della glasnost’ del presidente dell’Unione Sovietica Michail Gorbaciov, portarono nuove e impensate libertà ai cittadini dell’Europa dell’Est. Tuttavia non fu per tutti una nuova stagione di diritti, poiché le proteste degli studenti a Pechino vennero represse duramente dal governo cinese con il massacro di piazza Tiananmen.

Sul fronte della tecnologia, il 13 marzo 1989 è considerata la data ufficiale della nascita di Internet, quel giorno infatti venne presentato il “World Wide Web: Summary”.
Il 15 luglio si tenne uno storico concerto dei Pink Floyd a Venezia che portò fino a 200.000 persone nella città lagunare, scatenando accese polemiche per le ripercussioni di tale assembramento.
Altra data importante da ricordare è quella del 20 novembre, in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò la Convenzione Internazionale sui Dritti dell’Infanzia.

Sigur Rós – Ágætis Byrjun (Un buon inizio) (dall’album omonimo)

L’anno 1999 si aprì il primo di gennaio con la nascita della nuova moneta unica europea, l’Euro, introdotto come moneta corrente in 12 Paesi dell’Unione Europea nel 2002. L’Italia vide l’ultima eclissi, quasi totale, di sole del XX secolo l’11 agosto 1999. Nel mese di ottobre la popolazione mondiale raggiunse i sei miliardi. Il resto è storia che si può ricongiungere ai giorni nostri.

Per concludere queste ultime ore che ci separano dalla fine del primo decennio degli anni 2000, una canzone di Woodie Guthrie, da un album che raccoglie sue registrazioni comprese tra il 1944 e il 1949 (sessant’anni fa) e riedite recentemente, Budded Roses: il malinconico racconto di un addio, ma con una promessa di ricongiungimento.

Buona fine di 2009!

Woody Guthrie – Budded Roses
(dall’album Long Ways to Travel: The Unreleased Folkways Masters, 1944–1949)

Budded Roses*

Little darling we have parted
from each other we must go
many miles must separate us
in this world of sin and woe.

But The Saviour gave the promise
that you’ll meet me in the Land
where you said we’d be together
when the roses bloom again.

Down among the budded roses
though my heart is set with pain
I have parted from my darling
never more to meet again.

Will this parting be forever
where there’ll be no darling day
when our hearts will be united
all our worries pass away.

Now this parting is of sorrow
yes, it almost breaks my heart
tell me darling would you love me
when we’re many miles apart.

I will see you up in Heaven
this is my true and earnest prayer
if you love me here on Earth, dear
I-I’m sure you’ll love me there.

Down among the budded roses
though my heart is set with pain
I have parted from my darling
never more to meet again.


* (il testo della canzone è molto simile a quello trovato qui, le parti che differiscono sono state ricavate in base all’ascolto; in caso di errori di trascrizione si prega di segnalarli, così come si prega di segnalare il testo originale qualora lo si trovasse in rete)

8 Risposte a “Gli anni con il 9 e la fine di un decennio”


  1. 1 DARIO PETROLATI Gen 1st, 2010 at 8:27 am

    SALVE,
    a tutti a Valeria e chi pensa lei alle cose belle che ama come cristina donà l’epoca dei beateles lo centestazione gli anni in cui Fonda e gli altri attori erano poco più che ragazzi
    quella musica
    i sogni
    la dimenticata violenta realtà

    Fuori per terra ci sono vetri testimoni delle grida di gioia di stanotte chè i ragazzi hanno guardato la luna ed il sole che non c’era ma oggi o domani verrà è sarà più bello pulito gioioso
    Ma che mi prende stamane sono più sciocco frenetico del solito?
    No sono sul “terzo anello” e da stanotte non ho scordato le sirene dei porti del mondo che si chiamavano mano a mano che arrivava l’anno nuovo
    Il tutto retto dal porto di Genova che lanciava e gli uomini che nei porti lavorano trasmettevano per RAI emozioni
    la differenza delle sirene degli usi e costumi australiani
    cinesi russi canadesi
    sembrava di essere lì partecipare in tutto
    da prima di mezzanotte sino alle tre
    i fuochi i botti sembrava di essere ovunque e adesso con lo stomaco riscaldato dal caffè doppio della Wiennese mi sento anche più partecipe di ciò che dice Valentina Lo Surdo
    stamattina ha le molle nuove nella voce stupenda e gli occhi azzurri il suo simbolo sono penetranti e dove trovi il tempo per imparare insegnare e rispondere personalmente come Anna Menichetti-fate anche di voci-
    tutti molti vanno desiderano alla ricerca del chissà cosa
    Io fortunato sempre più di tutti mentre scrivo ascolto RadioRai conosco a mezzo di un libro una signora che esiste ma la sua vita pare una favola
    Le passo il libro e le nostre mani si toccano mentre gli occhi e la voce e la sua vita tutto corre in una velocità
    inimmaginabile come quando mi confessa la sua età trenta anni quattro figli e ne desidera altri
    chè il partorire è un atto sublime come quando andava alla Jeanne Moureau schizzando ridendo quasi facendosi cadere il costume a righe ed il ragazzo con l’altra mano teneva la chitarra
    Così tutte queste”cose” mi dice e ripete
    Strano ma vero mi si avvicina e legge le poesie che scrivo
    “poeta delle donne”come già mi definì la Calef anzi “al femminile”.
    mi da ragione e i biondi capelli le coprono la fronte
    e gli occhi brillano comandano Eugenia rapida mi dice la sua vita ed oltre
    Libri musei amore mentale mi struggo non reggo la sua intelligenza sciabola e penetra nel mio essere ma dove di reciso non so
    Mi appare come se fosse la Contessa Serperi-alida valli-in senso
    per un libro a prestito solo e tutto questo
    ed oggi soffre allo stomaco ma io credo farla ridere quando nello scambiarci gli auguri divento serio e le prometto doni per l’anno cominciato
    e lei tace mi prende per matto stupisce
    giochi dico giochi dei bimbi che metteremo nella nostra stanza
    allora sento il suo sorriso arrivare e ringraziarmi convinta
    Eugenia a capo d’anno prima o dopo attorno insomma
    oggi la flebo le avrà rubato il dolore allo stomaco
    2010 anno solare per gente che aspetta che sa….

    Non credevo pensavo fossero solo favole invece qualcosa esiste “come sia fatto e perchè non so”
    dario.

  2. 2 Valeria Gen 1st, 2010 at 5:39 pm

    Grazie per il racconto Dario.
    Un augurio sincero per un buon 2010
    Valeria

  3. 3 DARIO PETROLATI Gen 3rd, 2010 at 8:32 am

    Cara Valeria ,
    il suddetto non è proprio un racconto solo volerti come a volte capitano incontri dal sapore che ti fanno pensare a cosa la vita è
    Spero rivedere Eugenia
    anzi la rivedrò di certo chè deve restituirmi il libro
    vorrei ora stesse meglio essemdo il marito medico e la flebo avesse fatto il suo effetto
    Cosa mi regalerà immagino : una di quelle strenne il cui soggetto è Giotto
    ma la cosa che più mi interessa entrare nel suo circolo ed imparare
    Non si finisce mai
    pensa che strano,per me a me è sempre tutto strano,la signora si chiama come la scomparsa zia di mia moglie
    Nome e cognome chissà se Marco Severini giù lo saprà
    Mia dispiace tanto così tardi nel tempo temere di non fare a tempo conoscere persone e “cose”
    Nella mia vita ho sprecato tanto tempo
    Ora adesso m’illudo recuperare.
    “cose”

    dario.

  4. 4 DARIO PETROLATI Gen 4th, 2010 at 7:52 am

    Oggi
    ora
    adesso
    il foglio è bianco
    non posso
    debbo
    violentare alcuna mente
    dario.

  5. 5 DARIO PETROLATI Gen 5th, 2010 at 7:57 am

    Violenza Violenza
    morti arroganza

    La Calabria stupenda Regione bombardata assaltata

    E adesso tra tre mesi ancora sangue interessi
    uomini che vogliono il posto di altri

    senza permesso con parole di fuoco che uccidono
    la mafia la ndrangheta altri nomi che comandano su terre che hanno avuto storia quella dei libri ove si parla di Grecia di teatro di storia

    La magna grecia l’iliade l’odissea e l’eneide
    ora bisogna chiudere gli occhi e non pensare alla nostra terra vessata.
    dario.

  6. 6 DARIO PETROLATI Gen 5th, 2010 at 8:05 am

    Quella sera a Piazza Fontana
    io ero in ufficio
    c’era la Norditalia Assicurazioni
    la Banca dell’Agricoltura
    gente innocente che andava a lavorare e ne tornava

    Nessuno è stato vero?

    tutti innocenti
    non ci sono prove
    come adesso nessuno lo vota
    allora nessuno uccise

    Ma quale classe politica abbiamo ci raggira?.

    dario.

  7. 7 DARIO PETROLATI Gen 5th, 2010 at 11:07 am

    Non si ferma
    poco si ferma
    tutto deve correre avanzare
    arrivare prima

    invece della mitraglia
    si usava la chitarra
    le fiamme si alzavano al cielo

    correre anche in carrozzina
    in bilico sul marciapiedi
    spinta tra bestemmie
    trattenute dalla badante

    e quanti sono i vecchi
    le vecchie
    ridicole col rossetto sulle
    rugose labbra

    comincierà la primavera
    arriverà l’estate
    chissa

    tutte ste cure
    le ricerche
    i risultati poi

    ma ha senso vivere
    senza saperlo?.

    dario.

  8. 8 dario petrolati Gen 6th, 2010 at 6:56 am

    Forse è arrivata la epifania
    i giochi
    le sorprese
    le goccie

    arriva il giorno in cui bisogna
    tornare al così detto lavoro
    impegno
    allora si aspetta la sorpresa
    il nuovo
    ciò che qualcuno ritiene doveroso dire

    ci si scansa per far posto
    mi pare giusto
    no?

    dario.

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