Può un titolo essere costituito da una sola ed unica preposizione articolata? È questo l’ultimo gioco d’azzardo di Alessandro Bergonzoni con il suo spettacolo “Nel”. Quasi un richiamo ad aguzzare la vista (e soprattutto l’udito) e a guardare all’essenziale di ciò che si vedrà in scena mentre si viene sommersi da un fiume in piena di battute. Di cui, non a caso, ben poco resta in mente una volta recuperato il ritmo del proprio respiro.
E allora via con l’accumulo di dediche a sipario ancora chiuso: “dedicato a…, dedicato alle suocere cannibali e ai loro generi alimentari ecc.â€. L’accumulo e il nonsense sono infatti due delle tecniche comiche più care a Bergonzoni, ma la risata diventa una necessità liberatoria soprattutto quando si lancia nel gioco di parole con l’accostamento del tutto inopinato di termini lontanissimi nei loro consueti modi d’uso eppure sorprendentemente vicini e talvolta rivelatori. Una delle sue storiche parole d’ordine sentenzia “che l’Occidente si orienti!â€, in altri casi ci ha ricordato che è necessario “porre le basi per avere altre altezze†o invitato a “non credere nelle radici, ma allungarsi coi ramiâ€. E che dire del cameriere che non vuol portare neppure le posate al cliente che ha ordinato un millesimo di secondo? (… continua a leggere ‘Nel…’)
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all’esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. Così anche voi apparite giusti all`esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità .
(Vangelo secondo Matteo 23: 27-28)
LA GUGLIA Associazione Culturale – Onlus, con sede ad Agugliano (Ancona), ha indetto il concorso di poesia “POESIA SENZA CONFINE†2009, che si sviluppa in tre sezioni:
A)a carattere nazionale, poesia in lingua, sezione rivolta a tutti i poeti italiani B)a carattere regionale, poesia dialettale, riservata ai poeti marchigiani C)a carattere regionale, poesia in lingua e in dialetto, riservata agli studenti marchigiani
Un mese fa Giorgio de Marchis, storico e critico d’arte, Soprintendente Emerito della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, fedele villeggiante di Senigallia, moriva a Roma.
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