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Arenaria di Paolo Teobaldi a Senigallia

Sabato 27 luglio alle 21.30, incontro con lo scrittore pesarese Paolo Teobaldi per la presentazione del suo libro “Arenaria” (EO Edizioni, 2019) presso la libreria Iobook Liberilibri di via Cavour 32, a Senigallia.

L’evento è inserito nella rassegna ‘le Marche tra le righe’, una serie di presentazioni e appuntamenti dedicati alla letteratura marchigiana che rappresenta un elemento caratteristico della libreria iobook e si svolge con cadenza settimanale durante l’estate.

L’intento è quello di conoscere attraverso il racconto degli scrittori marchigiani un po’ più di noi stessi, della nostra identità, della nostra memoria, dei nostri luoghi: scoprire, attraverso la narrazione degli autori, quegli elementi difficili da penetrare e percepire, ma sicuramente presenti nel racconto. Affidarsi, quindi, alla letteratura per raccontare piccole e grandi storie, per descrivere l’animo umano, ma anche il territorio, la natura, gli usi, i costumi e il carattere di una regione da scoprire nella propria molteplicità.  In questo senso si inquadra la letteratura di Paolo Teobaldi.

Scrive di lui Domenico Starnone nel candidare ‘Arenaria’ al Premio Strega

«È la più recente creazione di uno scrittore straordinario, definizione questa che potrà sembrare eccessiva solo a chi non abbia letto almeno una delle sue opere: Scala di Giocca, Finte, La discarica, Il padre dei nomi, La badante, Il mio manicomio, Macadàm, libri appunto fuori dell’ordinario. Teobaldi è nato a Pesaro, è vissuto quasi sempre a Pesaro e il mondo al quale ha dato una forma letteraria memorabile ha fondamenta solidissime in quella città e nel suo territorio. Arenaria è un tassello molto importante di questa costruzione pluridecennale, abilissima e insieme appassionata. A raccontare è un nonno benemerito che sa tutto ma proprio tutto sull’altura d’arenaria – altura modesta: 200 metri sul livello del mare il punto più alto – in cui ci si imbatte scendendo dalla pianura padana lungo l’Adriatico, prima del monte Conero. Il racconto è costruito apposta per la nipotina Julie, bimba di pochi mesi, poi di pochissimi anni, francesina anglo-italiana di nascita, e con una vita futura pronta ad accogliere chissà quante lingue. In poche pagine il nonno si tira dietro la nipote per l’intero Novecento tenendosi sempre, saldamente, a piccole-grandi storie di avi e parenti e amici miserabili, tutte da ridere e che però, se le smuovi un po’, vengono le lacrime…».

L’altura di arenaria è il colle San Bartolo: la bellezza del luogo e dei suoi abitanti viene descritta con un linguaggio sorprendente, in cui a tratti emerge un umorismo tenero in cui l’uso della lingua, delle parole, del dialetto è fondamentale.

«Teobaldi non scrive parole: le adotta, le alleva e le accudisce così quando viene il momento di impiegarne una risponderà docilmente alla chiamata dello scrittore». Stefano Bartezzaghi

«Per Teobaldi la realtà che ci circonda è piena di miracoli. Per nutrirsene, bisogna tenere i sensi all’erta e imparare le parole giuste per “dirli”. Così come bisogna saper nominare la vita della gente umile e anonima, che svolge al meglio il proprio dovere e sopporta in silenzio le peggiori disgrazie». Franco Marcoaldi

Paolo Teobaldi è nato nel 1947 a Pesaro, dove vive. Ha fatto il traduttore, il copywriter e l’insegnante d’italiano. Come narratore ha pubblicato: Scala di Giocca (Edes, Cagliari, 1984) e per le Edizioni e/o Finte. Tredici modi per sopravvivere ai morti; La discarica; Il padre dei nomi (Premio Frontino-Montefeltro 2002); La badante. Un amore involontario, candidato al premio Strega nel 2005; Il mio manicomio e Macadàm. I suoi libri sono stati tradotti in diverse lingue.

Arenaria è stato selezionato per il premio Strega 2019

Paolo sarà intervistato da Valeria Bellagamba

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