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Su “Un perfetto idiota” di Frank Iodice

“Ah, la cara vecchia Europa!” mi è venuto da esclamare, dopo aver finito di leggere il romanzo di Frank Iodice “Un perfetto idiota”, appena uscito per Il Foglio. L’autore, napoletano, scrittore e giornalista free lance, insegnante di italiano presso la Florida State University, si porta dietro le sue peregrinazioni nel vecchio continente e le restituisce in una storia, a metà tra il romanzo d’avventura e il giallo, che ha per protagonisti un uomo, una donna e una bambina.

Narratore del romanzo è il custode quarantenne di una villa che ospita una casa per minori. Di lui ignoriamo il nome, ma sappiamo che è di origine napoletana e che, reduce da un fallimentare matrimonio, si è trasferito da tempo a Marsiglia; ha un sogno nel cassetto e per realizzarlo ha finalmente trovato il coraggio di lasciare il suo lavoro presso la casa per minori, portandosi dietro però la stima di una giovane educatrice, Meli Montreux e l’affetto della piccola Odette, appena affidata a una famiglia adottiva. Lasceranno tutti la Francia per recarsi in Italia: il custode a Padova, dove incontrerà don Vito Palladino; Meli Montreux a Milano, in compagnia di due truffatori, Cedril Morel e Lucas Ciepela; Odette a Ventimiglia, accolta dall’ex prostituta Rosario Rossi. Fino al precipitare degli eventi e al disvelamento della realtà, insieme catastrofe e agnizione.

Frank Iodice, che nutre “Un perfetto idiota” con le letture della migliore tradizione europea, tesse un romanzo d’avventura, dove la trama del giallo, non senza ironia, si legge in filigrana; se da un lato tende la mano al suo protagonista, offrendogli la preziosa sponda di Meli Montreux e Odette e condividendo con lui il prezioso bagaglio dei libri, dall’altro, constatando la loro intrinseca fallacia, lo rende vittima inconsapevole degli altri personaggi. “Un perfetto idiota” è – ma quale romanzo non lo è ? – un atto d’amore per il libri nella misura in cui questi sono una figura del mondo. È il vecchio mondo? Sì, ma ha pur sempre qualcosa da dire.

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