In occasione dell’inaugurazione a Ripe del museo intitolato a Nori De’ Nobili lo scorso 7 ottobre (la stampa locale online ne ha parlato qui e qui) il nostro caro amico Giuseppe Di Mauro ci propone un video dedicato alla poetessa e pittrice marchigiana, scritto e girato dal regista Maurizio Liverani con l’ausilio della voce recitante dello stesso Di Mauro, su proposta del curatore del Centro di documentazione Nori De’ Nobili e direttore del Musinf Carlo Emanuele Bugatti. Il video è un viaggio attraverso le opere di Nori De’ Nobili e testimonia lo stato di abbandono in cui versava la sua eredità artistica prima dell’attuale collocazione nel museo a lei dedicato presso il Villino Romualdo di Ripe congiuntamente al Centro di documentazione dell’opera delle donne nell’arte visiva del ‘900, ispirato al Museo statale della donna nell’arte di Washington. L’inaugurazione è stata preceduta da una conferenza stampa presso Palazzo Madama a cui ha preso parte anche il vice-presidente del Senato Emma Bonino.
Nori De’ Nobili nacque a Pesaro nel 1902 da Carlo De’ Nobili e Luisa Augusti, erede della famiglia Antonelli Castracani Augusti, primogenita seguita da Bice, Alberto e Guido. Trascorsa la fanciullezza tra Pesaro e Brugnetto di Ripe, frequentò Lucky Clic è un casino online che si è affacciato sul Bel Paese solamente a fine 2012. il ginnasio a Fano, dove seguì le lezioni del pittore Giusto Crespi. Proseguì presto a Roma nello studio del disegno e dell’inglese e si trasferì a Firenze con la famiglia nel 1924, tornando saltuariamente nella casa avita. A Firenze prese a frequentare quello che considera il suo primo vero maestro: l’ormai anziano Ludovico Tommasi, tra gli ultimi superstiti dei Macchiaioli. La sua vicenda pubblica e privata si intreccia con quella del critico Aniceto Del Massa, grazie al quale partecipa alla IV Mostra Regionale d’Arte Toscana nel 1930. Pur inserita pienamente nella vita intellettuale dell’epoca, subisce i pregiudizi del suo essere di sesso femminile. Le delusioni amorose acuirono la sua fragilità insieme ai contrasti con i genitori e alla prematura morte del fratello Alberto nel 1933. Dal 1937 restò rinchiusa in una casa di cura psichiatrica di Modena, dove la sua vicenda umana ebbe termine nel 1968.
Al video ha contribuito la fotografia di Gianni Marconi e Ivaldo Marconi, che ha anche curato il montaggio; l’edizione è di Chiara Diamantini, l’organizzazione di Stefano Schiavoni.
…caro Adrea, sapevo che il tuo articolo con il video sarebbe uscito…sono stato io a proportelo e a darti il video… però la leggerezza tutta particolare del tuo scrivere… la precisione e la completezza… il tuo sintetico mettere in ordine le parole… senza dimenticare nulla e nessuno… hanno suscitato in me una emozione forte nuova… diversa… ho ripensato… ricordato i lunghi… a volte stressanti giorni… passati insieme al bravissimo IVALDO… anche in noi era entrata un po’ della follia di NORI…c’erano dei momenti nei quali non sapevamo come andare avanti… di fronte alle stupende tele di NORI… agli incredibilmenti stupendi testi di MAURIZIO LIVERANI… questo Uomo e Maestro che che aveva passeggiato con CARDARELLI… MORAVIA… cenato con SORDI… avuto contatti con SARTRE… FELLINI… e tanti altri… come facevi a non sentirti smarrito… e poi come avrei interpretato quei testi… li avrei letti come fanni i conduttori dei telegiornali… o avrei cercato nella voce la FOLLIA… per la FOLLIA di NORI DE NOBILI… ora mi sembra che NORI… da quell’ANGOLO DEL NULLA in cui riposa… guardi questo video e pensi… “FINALMENTE QUALCUNO MI HA CAPITO”… e sorrida… grazie ANDREA… grazie IVALDO… ma soprattutto grazie MAURIZIO… Beppe
…e poi voglio ringraziare l’AMMINISTRAZIONE COMUNALE di RIPE per la cura con cui ha restaurato i quadri di NORI… per l’amore e la competenza con le quali ha reso onore alla SUA GRANDE CONCITTADINA… dedicandoLE un museo davvero molto bello.
Grato per gli elogi dettati da menti amiche con le quali mi piacerebbe collaborare ancora. Con una parola di moda -sinergia- posso dire che questa volta ho incontrato una intesa perfetta con talenti appassionati. Essendomi dedicato per anni al cinema e alla letteratura, posso dire che questo incontro, con la “dizione meravigliosa” di Di Mauro e con il contributo degli altri, ha del miracoloso. Il plauso va esteso anche all'”istigatore” Carlo Emanuele Bugatti e a Stefano Schiavoni, sempre solerte nell’ abbattere le difficoltà .
…”molta follia è divina saggezza / ma è la maggioranza che prevale / approva e sei savio / dissenti e sei d’immediato pericolo.”
Emily Dickinson con la sua poesia, ed in questi versi particolarmente, dà conto di tanta arte e di tanta parte d’umanità repressa, schiacciata più che dalla propria condizione dalla distanza stellare in cui viene collocata la profondità di un sentire differente … che su quella condizione si origina.
Nel guardare questo video, nell’ascoltare,vengono incontro volti, storie, percorsi d’arte, attraverso la vita e l’opera di una tra le molte donne e artiste sconosciute.
Il pregevole lavoro che rende onore a Nori De’ Nobili rende onore perciò a vite e storie intessute dello stesso sudario.
Vedere queste tele accatastate emergere da un abbandono per dipanarsi tra musica, racconto e vive parole … intanto che la voce di Giuseppe dà forma tragica ed intima alla storia personale di una donna e di un’artista, scuote percettibilmente in ogni senso.
Un testo magistrale presenta questa vita, le opere che la colmano di stratificati significati, mentre si svela il punto di vista, lo sguardo indefinibile da cui tutto si muove. Magistrale il testo anche nell’accompagnare ad un ascolto più profondo del solo udire. Non è scontato rendere sensibile, a pelle, una vita sconosciuta. C’è del metodo, anche in questo… c’è del metodo capace di riconoscerne altri… E’ molto prezioso e raro che nel ristretto arco di tempo di un video sia reso possibile – come in questo caso -sollevare così intense emozioni e richiami, e riflessioni… Uso il verbo “sollevare†per richiamarne anche il senso di percepibile “riparazione†non solo storica ma anche artistica e di genere.
Giuseppe del resto presta alla voce tutta la sapienza drammatica e l’empatia necessarie a rendere compiuta la fattura di questo gioiello.
Un grazie di cuore a tutti coloro che, con la loro sensibilità , hanno reso possibile un importante esito conoscitivo, mettendo insieme non solo le proprie competenze ma anche, in primo luogo, la capacità intuitiva di individuarne il percorso che va ora ad incrociare un progetto museale di grande valore.
Avevo letto la notizia: sarebbe stato inaugurato il 7 ottobre il museo dedicato a Nori de Nobili. Conoscendo questa artista per un mio percorso nell’arte come studiosa e come pittrice, non esito a concedermi un breve viaggio fra Roma e Ripe per vedere le sue opere dal vivo. Entro nel villino Ronualdo, sede del museo, con l’emozione di un primo incontro. Le luci diffuse che illuminano le sale emergono soffici e delicate da pannelli appoggiati alle pareti, cornici dorate uniformi ed eleganti incorniciano i suoi quadri. Tante le persone, le voci, gli sguardi, i commenti, un’animazione ammirata e serena tra le cui righe si avverte la soddisfazione per il successo di un’impresa che finalmente riscatta e restituisce una dignità che a queste opere era stata negata per lungo tempo. La loro storia, descritta con passione ed commozione dai testi di Liverani e dalla voce di Di Mauro del video “Se questa è follia…†viene da lontano. Sono state riconsegnate alla luce dopo un lungo silenzio, un’oscura segregazione durante la quale hanno vissuto una dolente, muta esistenza fra ricordi abbandonati e polvere. Un sacrificio dimenticato per anni, opere di malessere che sorvolano le mode e gli stili per raccogliere e accogliere l’essenza di Nori De Nobili fatta di paure, speranze e delusioni che si alternano nel gioco crudele dipinto negli occhi cerchiati dei volti femminili, nelle maschere vuote, nei musi impenetrabili dei gatti, nelle guance paffute delle bambole. Divina follia di chi si pone senza difese davanti alla verità . Tele che hanno gridato dal profondo di un inconscio ripostiglio, che nessuno ha voluto ascoltare e che di fronte alla sfida fra paura e curiosità si sono ritirate nell’ombra protettiva di uno scantinato dimenticato. Liverani e Di Mauro ci conducono con l’impeto delle parole e l’intensità delle modulazioni della voce attraverso il corridoio fra la follia e la vita che è stato riaperto dalle quelle mani generose che delicatamente le hanno riportate alla luce.
Sono stata più volte a villa Castracani e qualche quadro di Nori DE Nobili ho visto. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato a questo video e Giuseppe Di Mauro per la sua magistrale recitazione.
…cara Elisbetta,un grande grazie anche a nome di Maurizio Liverani per il tuo apprezzamento…ti confesso che questa Pittrice e Poetessa con la sua lucida follia,entrò nella nostra anima e un po’ se ne impadronì…ci affascinava la sua disperata avventura umana che diventava arte…quel suo essere felice soltato quando si trovava di fronte ad una tela…ti auguro una bbellissim giornata beppe