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La Punta della Lingua 2019

Come all’incirca tutti gli anni dal 2006 a oggi guardiamo con molta attenzione al festival di poesia “La punta della lingua” e ci prepariamo a gustarlo con gli amici anconetani. Tra gli oltre 50 autori italiani e stranieri ospitati nei luoghi più caratteristici della città, ricordiamo almeno Carol Ann Duffy, Marco Paolini, Fabio Pusterla e Silvio Raffo con la sua pièce su Emily Dickinson, di cui è traduttore nell’edizione dei Meridiani Mondadori. Segnaliamo, inoltre, la presenza del nostro Antonio Maddamma tra i poeti neodialettali marchigiani giovedì 4 alle ore 18 presso l’anfiteatro romano.

Il programma inizia con un’anteprima online domenica 30 giugno e si svolgerà dal 1 al 7 luglio con le modalità che vi riportiamo.

 

30 giugno

Facebook Poetry XI edizione

30 Giugno ore 17:00
online

lunedi 1 luglio

Apertura Spazio Poesia MultiVerso

1 Luglio ore 17:00
Mole Vanvitelliana | MultiVerso Spazio Poesia

Intimi Ritratti
Inaugurazione mostra Dino Ignani

1 Luglio ore 17:00
Mole Vanvitelliana | MultiVerso Spazio Poesia

Fabio Orecchini in TerraeMotus

1 Luglio ore 18:0020:00
Mole Vanvitelliana | MultiVerso Spazio Poesia

Poe3D

1 Luglio ore 18:30
Mole Vanvitelliana | MultiVerso Spazio Poesia

Le “parole orrende” di Vincenzo Ostuni

1 Luglio ore 19:00
Mole Vanvitelliana | MultiVerso Spazio Poesia

Poesie elettroniche di Fabrizio Venerandi

1 Luglio ore 19:30
Mole Vanvitelliana | MultiVerso Spazio Poesia

Reading di Fabio Orecchini | Vincenzo Ostuni | Fabrizio Venerandi

1 Luglio ore 21:30
Mole Vanvitelliana | Lazzabaretto

Motopoiesis. Multimedia Performance by Orbìta (Lettonia)

1 Luglio ore 22:00
Mole Vanvitelliana | Lazzabaretto

(… continua a leggere ‘La Punta della Lingua 2019’)

Incontro con Marica Petrolati e “L’accolita dei contisani”

Domenica 30 giugno alle ore 21.30 presso la libreria IoBook di Senigallia avrà luogo il terzo incontro di “Marche tra le righe”: Marica Petrolati ci presenterà il suo ultimo romanzo “L’accolita dei contisani”.

La storia è ambientata nel 2011 a Contise, un luogo che non esiste nella realtà, ma che è il doppio letterario di Serra dei Conti paese dove la scrittrice vive. La sonnolenta quotidianità di Contise viene fracassata dal susseguirsi di episodi inquietanti che ruotano intorno a suor Angela Ranzi, una suora di clausura da poco venuta a mancare… Nel racconto è forte il legame della scrittrice con il suo territorio: insieme ai personaggi che il pubblico impara a conoscere sulla scena, è anche il contesto territoriale ad avere un ruolo chiave nello sviluppo della storia. La missione letteraria di Marica Petrolati , infatti, sembra i consistere nell’idea che la noiosa e anonima provincia non ha nulla da invidiare ai luoghi eccellenti delle città e che anche un territorio sottostimato piccolo , nell’entroterra marchigiano nasconde potenzialità narrative e fatti o eventi che vale la pena raccontare.

Dialogherà con l’autrice lo scrittore Luca Rachetta.

Incontro con Giulia Corsalini e “La lettrice di ÄŒechov”

Secondo appuntamento con “le Marche tra le righe” sabato 22 giugno alle ore 21.30 presso la libreria IoBook: la docente e scrittrice Giulia Cosalini, già autrice di diversi saggi (“Il silenzio poetico leopardiano”, “La notte consumata indarno. Leopardi e i traduttori dell’Eneide”) presenterà il suo fortunato romanzo d’esordio “La lettrice di ÄŒechov”, edito da nottetempo.

“La lettrice di ÄŒechov” ha già vinto numerosi premi, tra cui la XXXV edizione del Premio Nazionale di Narrativa Bergamo e il Premio letterario internazionale Mondello, mentre è ancora in corsa per il Premio Viadana in cui è inserita nella cinquina finalista.

Così recita la bandella:

Nina ha quarant’anni e una figlia, è ucraina, ha studiato ma non ha soldi per mantenere la famiglia. Deve abbandonare il suo paese e il marito malato. Cosa può fare in Italia se non i lavori domestici? Ma Nina è anche una lettrice appassionata, e nel tempo libero frequenta la biblioteca dell’università della cittadina in cui si è trasferita. Una piccola svolta del destino, ed eccole aprirsi una possibilità insperata: collaborare col carismatico professore che dirige l’Istituto di Slavistica. Ma quale futuro le si offre? Ripartire, rimanere, recuperare un rapporto con la figlia, chiarire la sua relazione col professor Giulio De Felice, pensare prima agli altri o a sé? Alternative importanti in un’esistenza minima come quella di noi tutti, scelte che possono costare tutto quello che ha da dare: felicità, senso di sé, l’amore degli altri, l’amore per se stessa. Con passo discretamente cechoviano, Corsalini mette in scena una storia esemplare, un teatro privato fatto di passioni silenziose, di coraggio senza testimoni, dello stoicismo e della dignità senza pretese degli uomini e soprattutto delle donne che ogni giorno mandano avanti il mondo.

Con Giulia Corsalini dialogherà Andrea Bacianini.

‘le Marche tra le righe’ inizia con Giulia Ciarapica e il suo libro “Una volta è abbastanza”

Inizia con questo sabato di giugno una rassegna letteraria organizzata dalla libreria Iobook a cui abbiamo contribuito e contribuiremo in vario modo insieme a tanti amici: si tratta di ‘le Marche tra le righe’, una serie di presentazioni, incontri ed appuntamenti dedicato ad autori e a letteratura marchigiani o a storie ambientate nelle Marche. La rassegna si svolgerà con cadenza all’incirca settimanale durante l’estate, ma vorrebbe diventare un filo rosso degli appuntamenti  della libreria. Il primo è con la scrittrice e blogger culturale Giulia Ciarapica (collaboratrice dell’Huffington Post per la rubrica Food&Book, in cui abbina ad ogni libro una ricetta, e di diverse testate tra cui IlMessaggero e Il Foglio: qui il suo blog) che ci introdurrà al suo romanzo “Una volta è abbastanza” edito da Rizzoli.

Questa la bandella del libro:

L’Italia è appena uscita dalla guerra. A Casette d’Ete, un borgo sperduto dell’entroterra marchigiano, la vita è scandita da albe silenziose e da tramonti che nessuno vede perché a quell’ora sono tutti nei laboratori ad attaccare suole, togliere chiodi, passare il mastice. A cucire scarpe.

Annetta e Giuliana sono sorelle: tanto è eccentrica e spavalda la maggiore – capelli alla maschietta e rossetti vistosi, una che fiuta sempre l’occasione giusta – quanto è acerba e inesperta la minore, timorosa di uscire allo scoperto e allo stesso tempo inquieta come un cucciolo che scalpita nella tana, in attesa di scoprire il mondo. Nonostante siano così diverse, l’amore che le unisce è viscerale.

A metterlo a dura prova però è Valentino: non supera il metro e sessantacinque, ha profondi occhi scuri e non si lascia mai intimidire. Attirato dall’esplosività di Annetta, finisce per innamorarsi e sposare Giuliana. Insieme si lanciano nell’industria calzaturiera, dirigendo una fabbrica destinata ad avere sempre più successo. Dopo anni, nonostante la guerra silenziosa tra Annetta e Giuliana continui, le due sorelle non sono mai riuscite a mettere a tacere la forza del loro legame, che urla e aggredisce lo stomaco.

In queste pagine che scorrono veloci come solo nei migliori romanzi, Giulia Ciarapica ci apre le porte di una comunità della provincia profonda: tra quelle colline si combatte per il riscatto e tutti lottano per un futuro diverso. Non sanno dove li porterà, ma hanno bisogno di credere e di andare.

Con Giulia Ciarapica dialogherà Antonio Maddamma.

L’appuntamento è per sabato 15 giugno alle ore 21.30 presso la libreria IoBook.

Leggendo “Morfina” di Michail Bulgakov

“Morfina”, di Michail Bulgakov (prima ed. 1927 – ed. italiana Passigli 1999, trad. S. Sichel, pp. 64, € 7,50)

di Silvia Argentati

Bello e terribile.

Andateci piano con i cristalli bianchi, solubili in venticinque parti d’acqua. Io sono ricorso troppe volte a loro, e quelli mi hanno rovinato.

Ebbene sì, Bulgakov era un morfinomane.

O per lo meno lo è stato per un periodo della sua vita. Quando lo scoprii, durante i miei studi universitari, ne rimasi sbalordita, anche perché la genesi del lungo travaglio è legata ad un particolare episodio della sua vita.

Nel 1917, mentre esercitava la professione di medico, Bulgakov succhiò, attraverso una cannula, le membrane difteriche dalla gola di un bambino malato e si ammalò; per lenire i dolori si fece fare iniezioni di morfina e ne rimase stregato. Lo splendido racconto “Morfina”, scritto nel 1927, è il riflesso di questa esperienza da tossicomane.

Il ritmo del racconto è incalzante, quasi febbrile. Si tratta del diario, o meglio “l’anamnesi di una malattia”, del medico suicida Sergei Poljakov. Il fatto di essere dottore ha permesso a Bulgakov di descrivere con precisione scientifica gli effetti dell’uso e dell’abuso del “demone in flacone”. All’inizio del diario c’è, da parte del protagonista, compiacimento ed entusiasmo: (… continua a leggere ‘Leggendo “Morfina” di Michail Bulgakov’)

Su “La musica del caso” di Paul Auster

“La musica del caso”, di Paul Auster (prima ed. 1990 – ed. italiana Einaudi 2014, trad. M. Birrattari, pp. 224, € 11,00)

di Silvia Argentati

 

Sfugge ad ogni etichetta e ad un genere preciso, e questa molto probabilmente è la sua forza. “La musica del caso”, scritto dall’autore americano nel 1990, inizia come un romanzo on the road – i motel, le strade infinite da percorre con una Saab 900 rossa, il viaggio senza meta, il fascino dell’ignoto, la libertà assoluta – per poi stringersi come un imbuto in una storia claustrofobica, asfissiante e surreale che tiene incollato il lettore fino all’ultima pagina. Un cambiamento di registro che nel giro di 200 pagine passa, volendo fare un paragone letterario, da J. Kerouac ad E. A. Poe.

Pochi i personaggi in campo in questa storia dalle simmetrie perfette: i due protagonisti Jim Nashe e Jack Pozzi (ex vigile del fuoco il primo e giocatore di poker il secondo), Stone e Flower (eccentrici milionari con hobby maniacali), Murks e Floyd (i guardiani) e, unico personaggio femminile, la prostituta Tiffany. Qui, come non mai – forse in Italia solo Tommaso Landolfi fu maestro in questo – il normale e il quotidiano si aprono alla dimensione del mistero. In tutta la seconda parte del libro domina qualcosa di insolito, di perfido e di ossessivo.

L’atmosfera cupa prende il via da una partita di poker in cui in palio c’è la libertà dei protagonisti. (… continua a leggere ‘Su “La musica del caso” di Paul Auster’)