Grande happening alla libreria Iobook di Senigallia sabato 1 agosto 2009: nell’elegante cornice via F.lli Bandiera (centro storico di Senigallia) verrà presentato il nuovo romanzo di Pelagio D’Afro, “I ciccioni esplosivi”, edito dalla tolentinate Montag.
La serata avrà inizio alle ore 21.
Pelagio D’Afro è un autore multiplo dietro cui si celano gli scrittori Giuseppe D’Emilio, Arturo Fabra, Roberto Fogliardi e Alessandro Papini.
La serata sarà anche occasione per presentare le altre creazioni della Carboneria Letteraria, collettivo di scrittori di cui anche Pelagio D’Afro fa parte: verranno proiettati i cortometraggi “Videoamatore”, sempre di Pelagio D’Afro, e “Fermati attimo” (regia di Claudio De Dominicis). Già proiettati con grande successo di pubblico al Centro Sociale Saline di Senigallia lo scorso marzo, in occasione di una serata speciale dedicata alla Carboneria Letteraria.
Verrà presentata anche “Frittology” (Perrone/LAB), l’ultima antologia della Carboneria Letteraria.
È finalmente disponibile nelle peggiori librerie del Regno, in quelle online e sul sito dello sciagurato editore (Montag) il romanzo I ciccioni esplosivi di Pelagio D’Afro!
Avete presente la formula “scoppiare di saluteâ€? Ebbene, non è esattamente ciò che capita ad alcuni residenti sovrappeso di una città marchigiana, che, coinvolti in una serie di inspiegabili esplosioni, finiscono per addobbare la città con i loro poveri resti. Esiste forse un “cicciobomberâ€? Oppure si tratta di un nuovo tipo di kamikaze al servizio del terrorismo islamico? Dovranno scoprirlo, tra gli altri, un ispettore innamorato di Dante Alighieri, un’affascinante prostituta e tre vecchi squinternati. Il romanzo I ciccioni esplosivi analizza in maniera disincantata e divertente – ma spietata – le contraddizioni della nostra società . È l’atteso prequel de Le rane di Ko Samui di Paolo Agaraff (PeQuod, 2003) e può essere considerato il manifesto del Buddhepicurismo.
Pelagio D’Afro, quadruplice figlio misconosciuto del trino Paolo Agaraff, nato da una partenogenesi incestuosa fra due terzi di esso, vede la luce tra il 1961 e il 1968 (quindi, miracolo della genetica quantistica, è mediamente più anziano del padre). Suoi racconti blackjack-cash.co.uk sono presenti in Primo Incontro (Cento Autori, 2007), Criminalcivico (Osiride, 2007), Giallo Scacchi (Ediscere, 2008), NeroMarche (Ennepilibri, 2008) e sul numero 1 della rivista Loop. È membro della “Carboneria Letterariaâ€.
Pelagio D’Afro è: Giuseppe D’Emilio, Arturo Fabra, Roberto Fogliardi, Alessandro Papini.
http://www.carbonerialetteraria.com
http://www.edizionimontag.com
pelagiodafro@gmail.com
La recensione dei Ciccioni esplosivi di Ermanno Lolli, pubblicata su “Il falco letterario”:
Leggere questo romanzo è un po’ come muoversi all’interno di una scena dipinta da Bruegel il Vecchio: puoi trovarti di fronte una folla di personaggi, sovente dai tratti caricaturali, colti nel bel mezzo dell’azione, attori di una scena vorticosa e frenetica.
I ciccioni esplosivi (Edizioni Montag, 2009) di Pelagio D’Afro (nome dietro al quale si celano le identità di Giuseppe D’Emilio, Arturo Fabra, Roberto Fogliardi, Alessandro Papini) esibisce da subito, e mantiene fino in fondo, il carattere di una narrazione veloce, iperbolica, incalzante e funambolica, tutta incentrata intorno alle misteriose deflagrazioni di persone particolarmente “in carne†nella città di Gomitona, e sulle quali indagano i tutori dell’ordine della Polizia di Stato e attorno alle quali ruota una varia umanità composta da prostitute, fondamentalisti islamici, un terzetto di anziani indiavolati (già protagonisti di Le rane di Ko Samui, edizioni Pequod), belle donne e rifiuti umani.
Una vicenda in perenne equilibrio tra verosimiglianza e assurdità , elementi mai disgiunti, il cui forte intreccio produce lo scivolamento dal realismo ad un iper-realismo, che costituisce forse la cifra più evidente del romanzo.
Una considerazione analoga può adattarsi anche alla galleria dei personaggi, che, come in una pellicola felliniana, risultano tutti caratterizzati da tratti marcati, da una forma di eccesso, da un “troppo†congenito: troppo libidinosi, troppo fanatici, troppo repressi, troppo emarginati, troppo opportunisti; tranne uno, il più autentico, il commissario Iaccarino, il cui tono dimesso e l’atteggiamento defilato nascondono una profonda passione umanistica (è un dantista) e la capacità di compiere azioni eccezionali che preferisce tenere ben nascoste. Due piani di esistenza machiavellicamente paralleli per sopravvivere ad una realtà che ci viene fornita trasfigurata già a partire dall’uso dei toponimi (Gomitona, Celtallia, Fellinia..) volutamente facili da ricondurre alle città della costa marchigiana e in particolare al capoluogo, di cui ci vengono fornite descrizioni folgoranti e corrosive, e del quale sono particolarmente espressione i tre anziani che costituiscono un traballante ma inscindibile sodalizio, e che attraversano la vicenda come tre Magi assolutamente privi di una stella cometa, tra momenti di fibrillazione e tentativi di soddisfacimento di appetiti culinari o sessuali, sempre disincantati e particolarmente ricettivi nei confronti di quei segnali che la vita continua a inviare; tutto però opportunamente filtrato da una necessaria forma di cinismo, utile per la sopravvivenza in una realtà dominata da una sfrenata ricerca dell’utile, dal fanatismo, dall’esaltazione di modelli irraggiungibili, dunque assurda.
La bella copertina del romanzo è di Manuela Maggi. La prefazione, non a caso, è di Paolo Agaraff.
Mi sono perduto
ho letto due volte l’elegante
intelligente colta presentazione dell’avvenimento
Mi sono perduto dentro le mura antiche di Via Fratelli Bandiera ove è racchiusa la libreria in oggetto
Una due volte l’ho visitata sfacciatamente toccato copertine cercato di capire la logica il gusto quali principi sensibilità domina leggera nella esposizione magica dei libri messi in modo tale che a Padova farebbero al contrario
Allora cercavo il libro di Senesi ma bisognava attendere due o tre giorni chè arrivasse e mi buttai su altro
logicamente poesia ed in specie un Borghes ove c’eran “le cose”
Presi alla fine due libri per meritate amiche di laggiù
Ebbi a ridire cortesemente ma saputamente su come si confesiona e si allaccia il pacchetto col relativo fiocco
Tutto ‘sto preambolo per giustificare che mi pare aver riconosciuto la libreria di cui si parla
Ma il libro di cui Valeria parla mi è sembrato fascinoso e pieno di misteri anche romagnoli oltre non sono riuscito a penetrare ed allora ho dovuto ammettere che sono troppo limitato
Sono privo di fantasia spirito cultura di cui sento appena trasudare
non troppo nascosta su quanto D’Emilio e Amici con tanto e tanto sapere sanno dire.
Per ora
visto che son quassù
lontano
vadano i miei più vivi auguri a tutti.
Grazie sempre per le Vostre iniziative.
dario.
Grazie per gli auguri!