Prefazione de La congiura Fornaciari (capitolo 14, segue dal capitolo 13)
Il Tribunale Ecclesiastico, sapete, è differente da quello civile perché non ha un codice definito da applicare; la sua funzione è soltanto correttiva, e le colpe che vengono perseguite non sono considerate reati, ma peccati. Si entra nella sua giurisdizione solo quando i soggetti già ammoniti a cambiar vita dimostrano di non essersi emendati e ricadono nelle loro cattive abitudini. Il tribunale ecclesiastico è molto benevolo: prima di emettere una sentenza considera tutte le attenuanti che vengono addotte.
Ma questa elasticità e relativa mitezza hanno un rovescio piuttosto spiacevole. Il fatto che le pene non rispondano a un codice preciso apre le porte a una larghissima arbitrarietà . Inoltre il Vescovo, coadiuvato da foranei e parroci, esercita un controllo invasivo su cui la voce pubblica influisce molto. In qualsiasi momento può avvalersi della manoregia per far arrestare chi gli pare per motivi di scandalo o per altri reati… pardon, peccati. Ti sbatte dentro senza preavviso e ti lascia marcire fino a quando non sta bene a lui; poi magari ti libera sotto Natale per mostrare a tutti com’è buona e clemente la sua autorità .
Sta di fatto che il nostro giovanotto per due volte sbatte il muso contro il Foro Episcopale: una prima quando il Vicario del Vescovo ribalta in suo sfavore una precedente sentenza del tribunale civile e lo condanna a pagare l’avvocato Fossi; una seconda quando una sua amante che da lui aveva avuto tre illegittime pregnanze, con la scellerata madre viene trattenuta nelle carceri episcopali per scontare rispettivamente le colpe di adulterio e favoreggiamento; la qual cosa Fornaciari sopporta così male che per poco non va fuori di testa.
Non c’è dubbio: se esiste qualcuno, tra i tanti che gli hanno fatto torti, con il quale il ribelle può avercela particolarmente, costui non è altri che il suo anonimo biografo, il vescovo Honorati. (continua…)
(Prefazione a La congiura Fornaciari, capitolo 14, segue dal capitolo 13, continua nel capitolo 15)
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