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Vite di Carta di Simone Pancotti

Abbiamo intervistato Simone Pancotti, giovane di Marzocca di Senigallia che ha lanciato una campagna di crowdfunding sulla piattaforma BookaBook per la pubblicazione del suo primo libro “Vite di carta“. La scrittura di questo libro ha aiutato Simone a superare un momento difficile e ad affrontare le difficoltà della malattia con la quale convive da anni.

“Ho scritto questo libro per superare un periodo buio della mia vita e per dare voce a emozioni che erano rimaste silenziose per troppo tempo”, si legge nella presentazione di “Vite di carta“. Il libro racconta una storia d’amore che nasce da una situazione di dolore e si trova ad affrontare difficoltà inattese, insieme ai fantasmi di un passato che non se vuole andare. Come lascia intendere l’autore, però, l’amore vince tutto, Omnia vincit amor diceva Virgilio.

Vite di carta” si può acquistare in pre-ordine su BookaBook, il libro verrà stampato al raggiungimento delle 200 copie ordinate. Manca poco all’obiettivo, la campagna di crowdfunding terminerà tra meno di un mese.

Intervista a Simone Pancotti su Vite di Carta.

Cosa ti ha spinto a scrivere il libro? Qual è stata la molla che ha fatto scattare in te il desiderio di raccontare questa storia?

Sentivo il bisogno di raccontare delle emozioni che erano rimaste chiuse dentro di me per troppo tempo. E nonostante fossi alla mia prima esperienza e non sapessi cosa aspettarmi, scrivere ha avuto un effetto liberatorio e terapeutico che era proprio ciò che speravo.

Sono presenti alcuni elementi biografici?

Non è un libro autobiografico, ma per certi versi c’è molto di me. Matteo, il personaggio principale, ha tanto del mio carattere e delle mie fragilità. E per altri personaggi e situazioni mi sono ispirato alla mia vita reale.

Ci sono degli autori che hanno ispirato questo libro? O Quali sono i tuoi autori preferiti?

Tanti autori mi hanno segnato nel profondo. Io leggo tantissimo e con il tempo ho creato un mio stile personale prendendo spunti dai libri che ho avuto il piacere di leggere. Tra i miei autori stranieri preferiti ci sono Khaled Hosseini e Irvine Welsh, tra quelli italiani Margaret Mzzantini e Niccolò Ammaniti.

Come hai scritto il libro? La sua tua è stata una scrittura di getto o hai organizzato il lavoro?

All’inizio ho scritto di getto proprio perché sentivo la necessità di sfogare quello che avevo nel cuore, in special modo la sofferenza che ha accompagnato la mia vita a causa della sclerosi multipla con cui convivo da quattordici anni. Poi ho organizzato la trama più razionalmente cambiando più volte la successione degli avvenimenti, a seconda dell’ispirazione.

Da dove nasce la trama?

Ho immaginato questo libro come se fosse l’insieme delle scene di un film e poi ho cercato di tradurlo in parole. Avevo un’idea generale che poi, mentre scrivevo, ho modificato e arricchito.

Come ti è venuta l’idea del titolo? Perché vite di carta?

Questo libro nasce dall’idea che la vita sia come la carta. Puoi riempirla di parole, di colori e di sogni e cancellare tutto in un attimo. Puoi vederla scivolare dalle tue mani con un soffio di vento ma puoi raccoglierla, salvarla e darle una seconda occasione.

Scriverai altri libri?

Sto terminando la stesura del mio secondo romanzo che è ambientato in Russia.

Oltre alla lettura e scrittura, quali sono le tue passioni?

Adoro ascoltare musica, soprattutto heavy metal.

Il tuo rapporto con i social media? Scrivi molto su Facebook, spesso battute esilaranti, ma anche pensieri profondi.

I social media sono diventati ormai parte integrante della nostra vita, ma credo che bisogna farne un uso moderato, senza diventarne dipendenti. Io ho solo il mio profilo Facebook dove scrivo ogni giorno i miei pensieri, a volte più profondi, a volte più frivoli e allegri.

Arte, musica, letteratura, cinema hanno il potere di farci sognare e di sollevarci da una situazione di profondo sconforto. Ci arricchiscono dentro. Condividi questo pensiero?

Sono d’accordissimo. Ogni forma di arte è un’espressione dell’anima e come tale ha il potere di farci sognare ed evadere dai problemi e dalle preoccupazioni quotidiane.

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