C’è un momento nella vita di ogni uomo in cui più forte è il sentimento della morte. Per molti forse, come per me, è la fine della giovinezza, quando con la memoria si torna al passato degli anni migliori, la stagione cui si perdona tutto fuorché la perdita dell’innocenza. È vero anche che una parte di quella giovinezza rimane e quella giovinezza l’ho vista, toccata, ammirata in te durante questi anni vissuti insieme. Ci strinse l’amore per un medico e poeta senigalliese in lingua latina, quel Francesco Arsilli, i cui versi immortali incendiarono i nostri petti. E l’amore per Senigallia, la nostra patria, della quale non ti stancasti mai di compulsare le antiche carte, con la riverenza di medico che presta le proprie mani e il suo ingegno a sanare un corpo cresciuto nei secoli e sempre degno di essere tanto conosciuto quanto custodito. Medico lo fosti anche tu, come Francesco, e, se non poeta, certo amante di quella letteratura greca e latina che dell’umanesimo fu pascolo e cimento. Dicevi di amare le storie più che la storia, ma la storia senigalliese, e non solo, ti deve molto. Penso ai tuoi contributi sul pittore senigalliese Giovanni Anastasi, sulla regina Cristina di Svezia, su Luciano Bonaparte e Alexandrine de Bleschamp, sulla famiglia Mastai Ferretti e sulla Senigallia settecentesca; penso agli studi, condotti insieme, sulle opere latine di Pietro Ridolfi e Francesco Arsilli. Tutto con un fine divulgativo che fa onore alle tue ricerche, affinché fossero stimolo per le nuove generazioni. Di questo blog nel luglio 2006 fosti il fondatore (preferivi dire il “console onorario”) e sposasti con noi l’idea che i libri debbano circolare, anche fuori della loro tradizionale veste cartacea, perché raggiungano il numero più ampio di fruitori. Ci onorasti di alcune delle tue pubblicazioni, di preziosi articoli e podcast nei quali desti spazio alle tue e alle altrui ricerche. Per me sei stato un padre, un amico, un maestro. Un abbraccio a Gabriela, a Gianleonardo e Anna, ai piccoli Sofia e Francesco. Vale, Flavi, sit tibi terra levis.
Commovente e toccante omaggio ad una persona davvero unica per profondità e generosità di cultura e per sensibilità umana che ho ben conosciuto e frequentato in questi anni durante vari eventi e collaborando come lui per la rivista SESTANTE e per il mensile ECOMARCHENEWS. Mi dispiace moltissimo della sua scomparsa ( l’ultima volta che l’ho visto a Senigallia di ritorno da Milano è stato, credo, a fine giugno in piazza Roma durante Caterpillar e ci siamo fermati un po’ a conversare amabilmente, come sempre, insieme alla moglie) e porgo alla moglie Gabriela e alla famiglia le mie più sentite condoglianze.
Ciao, Flavio. Che le stelle possano sempre illuminare la tua figura e la tua grande anima!
Vincenzo Prediletto
In questo momento triste sono vicino a Gabriela assieme a Carla, Georgia, Elia e Diana
Luciano Steve
Unisco il mio nome alle parole di Antonio per il caro Flavio, che mi onorò di amicizia in tempi difficili. Sia a te lieve la terra e bello il cielo. Leo.