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Lilicka! (Al posto di una lettera) – Giuseppe Di Mauro recita Majakovskij

Il secondo video che Giuseppe Di Mauro ha scelto di presentarci dal suo DVD “Poesia” ha ancora l’amore per protagonista: Vladimir Majakovskij, il poeta rivoluzionario in tanti sensi, canta la sua adorata Lili Brik (insieme nella foto). Il video è stato registrato per RAI 3 nel 1984, la chitarra è di Americo Piaggesi e la regia televisiva di Alessandro Sartori.

«A me sembra che la vita e la morte del poeta siano avvolte dal mistero e che questo sia stato voluto proprio da lui. Niente pettegolezzi, come scrisse nel suo ultimo biglietto (e come scrisse in seguito per sé anche Cesare Pavese), sebbene ne avesse dato motivo negli anni con il suo amore per Lili, che non diventò mai sua moglie e rimase sposata con Osip Brik, il quale visse a lungo all’ombra di questo legame e diede così adito a voci di uno strano ménage a trois. Niente di tutto questo. Per fare qualche passo avanti verso la comprensione della sua vicenda, credo sia importante leggere le parole del poeta stesso in un altro componimento, la “Straordinaria avventura accaduta a Vladimir Majakovskij d’estate in campagna”. Qui egli invita addirittura il sole a scendere sulla terra per gareggiare con lui a chi risplenda di più. E a un certo punto il sole  scende veramente a discutere col poeta e i due finiscono per fare un patto: il sole splenderà di giorno e Majakovskij di notte con la sua poesia. Ecco, la chiave della vita e della morte del poeta sta in questa discussione, là dove il sole dice che risplendere sempre non è facile e aggiunge queste parole: “se ti ci metti, devi continuare, splendendo sempre a piena luce”. Io penso che Majakovskij non si sia ucciso per amore di Lili, ma per amore di se stesso. Quando si accorge che lo splendore del suo vivere si stava appannando, egli decide di farla finita.»

«Ma era ancora molto giovane mi pare.»

«Sì, aveva 37 anni, ma aveva vissuto sempre da protagonista; poeta ufficiale dell’Unione Sovietica e amato da tutti, dagli operai agli intellettuali, recitava le sue poesie nelle fabbriche e lungo le strade. Per dire, era uno come Sgarbi o, nella sua grandezza, come Carmelo Bene, a cui infatti era congeniale. Vedi, bisogna sempre leggere direttamente le opere degli scrittori e non solo gli scritti dei critici. Te lo dico da attore, da uno che cerca sempre un punto di vista “teatrale” sull’oggetto del suo lavoro. E a me sembra che la conferma di ciò che ho detto si possa trovare proprio nell’ultima scena della sua vita, nell’incredibile “teatralità” che decide di dare alla sua morte. Si potrebbe dire che sia stata la sua interpretazione più grande.»

«Addirittura?»

«La storia con Lili era finita da qualche anno, pur continuando un contatto epistolare, e nel frattempo si era legato con una giovane poetessa, Veronika Vitol’dovna Polonskaja. Siamo nel 1930 e un giorno, il 14 aprile, dopo aver giaciuto con il poeta, Veronika scende le scale per uscire, ma sente un colpo di pistola: torna indietro e scopre che Vladimir si è sparato un colpo di rivoltella al cuore. Prima di suicidarsi ha scritto questi versi, che per me sono i suoi più belli:

“Come suol dirsi l’incidente è chiuso
La barca dell’amore s’è spezzata contro la vita quotidiana
Fra te e me i conti tornano ed è inutile fare l’elenco
Di dolori guai e torti reciproci.

Guarda che silenzio regna sul mondo
La notte ha rivestito il cielo del suo tributo di stelle
In ore come queste ti alzi e parli
ai secoli alla storia al creato.

Il mare retrocede il mare va a dormire

La barca dell’amore s’è spezzata contro la vita quotidiana
Fra te e me i conti tornano ed è inutile fare l’elenco
Di dolori guai e torti reciproci.

Voi che restate siate felici”

 

Insomma il poeta ha scoperto di non aver più nulla da dare e da chiedere alla vita, non riesce più a continuare. Esattamente come l’ammonimento che aveva ricevuto dal sole sullo splendere: “se ti ci metti, devi continuare, splendendo sempre a piena luce”.»

Lilicka! (Al posto di una lettera)

Il fumo del tabacco ha divorato l’aria.
La stanza
é un capitolo dell’inferno di Krucènych.
Ricordi?
Accanto a questa finestra
per la prima volta,
in estasi, carezzai le tue mani.
Oggi ti vedo seduta,
il cuore in un’armatura di ferro.
Ancora un giorno,
e mi lascerai,
coprendomi forse di ingiurie.
Nella buia anticamera la mia mano, scossa dal tremito,
nella manica a lungo tenterà di infilarsi.
Balzerò fuori,
lancerò per strada il mio corpo.
Selvaggio
diverrò pazzo,
trafitto dalla disperazione.
Non si deve giungere a questo:
cara,
buona,
diciamoci adesso addio.
Nonostante questo,
il mio amore,
pesante come un macigno,
resta appeso al tuo collo,
dovunque tu fugga.
Lasciami in un estremo grido urlare
l’amarezza di offesi lamenti.
Se lo sfiancano di lavoro, un bue,
andrà
a stendersi in gelide acque.
Ma al di là dell’amore per te,
per me
non c’è mare,
e a questo amore neanche col pianto darai una tregua.
Se anela il riposo lo stanco elefante
regalmente si sdraierà sulla rena infocata.
Ma al di là dell’amore per te,
per me
non c’è sole,
e io non so neppure dove sei e con chi.
Se l’amata avesse in tal modo torturato il poeta,
egli per la gloria e il denaro l’avrebbe lasciata,
ma per me
non c’è un solo suono di festa
oltre al suono del tuo amato nome.
No, non mi butterò nella tromba delle scale,
non berrò del veleno,
non oserò premere il grilletto contro la tempia.
Su di me,
al di fuori del tuo sguardo,
non ha potere la lama d’alcun coltello.
Domani scorderai
che ti avevo fatto regina,
che l’anima in fiore s’era bruciata d’amore,
e lo sfrenato carnevale dei futili giorni
disperderà le pagine dei miei libri…
Le foglie secche delle mie parole
potranno mai fermarti
per un sospiro?

Lascia almeno
ch’io copra con un’ultima tenerezza
il tuo passo che si allontana.

(trad. M. Roncali Doria)

7 Risposte a “Lilicka! (Al posto di una lettera) – Giuseppe Di Mauro recita Majakovskij”


  1. 1 matilde avenali Apr 17th, 2012 at 8:16 pm

    Bellissimo dono, Giuseppe. Volta a volta, volto a volto, volo a volo… la poesia si dispiega nelle più intense voci di chi la scrive e di chi, come te, sa interpretarla e condurla all’ascolto.

    Grazie.

  2. 2 giuseppe di mauro Apr 17th, 2012 at 10:08 pm

    …cara Matilde, non riesco!..come faccio a farti vedere la dolce e tenera emozione che le tue parole, continuando a passeggiare per la mia mente, mi fanno provare…ti dico solamente:”grazie!”beppe

  3. 3 Alessandro Varrucciu Set 18th, 2012 at 3:25 pm

    … Paragonare una personalità artistica dello spessore di Vladimir Majakovskij a quel nulla esistenziale che va sotto il nome di Sgarbi, beh, mi pare un azzardo e un offesa per il poeta. In più, viene gli viene avvicinato anche il nome del maestro Carmelo Bene… Insomma, capisco che in una breve intervista sia complicato se non impossibile argomentare in modo esauriente la personalità poliedrica di una figura come quella del poeta, ma proprio per questa ragione sarebbe raccomandabile maggiore accortezza. Sarebbe tutta da discutere, inoltre, l’affermazione per cui Majakovskij sarebbe stato amato da tutti, indifferentemente… Mi permetto di dissentire, spesso e volentieri le sue serate finivano con duri scontri verbali tra il poeta e il pubblico che gli rinfacciava che i suoi versi erano complicati, non interessavano il popolo, erano troppo intimisti ecc ecc. E’ vero, è stato anche il poeta della Rivoluzione, ma solo finché questa ha conservato lo slancio innovativo, che in Majakovskij e nei poeti futuristi russi, andava insieme al rinnovamento linguistico e culturale. I “burocrati” della Rivoluzione, non a caso, sono stati bersaglio di opere teatrali come “Il bagno”, per esempio. Grazie per lo spazio concessomi e, più importante, per aver dedicato tempo e spazio a Vladimir Majakovskij e a questa straordinaria poesia. Buon lavoro.

  4. 4 giuseppe di mauro Set 23rd, 2012 at 7:18 am

    Gentile Alessandro,La ringrazio molto per il suo dotto contributo…ed è per me difficile rispondere…tuttavia Socrate insegna che lo scritto ha questo di grave…”che se lo interroghi,inessorabilmente rimane muto…io intendevo dire nella conversazione con il prof.Andrea Bacianini…che Majakovskij è stato un grande provocatore…Carmelo Bene…e soprattutto Sgarbi(per il quale non nutro alcuna simpatia)hanno cercato, a mio avviso,indegnamente,e senza successo di imitare il mio amato e troppo grande Majakovskij…quindi proprio il contrario di ciò che forse non saputo esprimere…Carmelo Bene è stato un attore grande e diverso… ilteatro gli deve davvero molto… fortunatamente è esistito…l’ho conosciuto…sapeva essere simpatico…spiritoso ed amabile..(quando voleva)… ultima considerazione…l’attore tende sempre a cercare di individuare…prima di tutto…gli aspetti più teatralizzabili del personaggio a cui si avvicina…di nuovo grazie per il suo interessamento…e auguri bellissimi…giuseppe

  5. 5 Alessandro Varrucciu Set 24th, 2012 at 12:32 pm

    Gentile Giuseppe, la sua risposta mi è piaciuta ed è stata risolutrice. Il problema della “rete” è un po’ questo, non trova anche lei, che è difficile essere chiari ed esaurienti in una volta sola! Io avrei voluto dire anche “altro” e, davvero, spero di non esserle sembrato, come dire, altezzoso e brusco nel mio intervento. Io ho amato il poeta e lo amo tuttora, amore dovuto anche ai miei studi universitari (bei tempi!) a Firenze.
    Adoro il teatro (nel mio piccolo, come dire, ne faccio parte) e ho capito cosa intende.
    Mi creda, sono davvero felice di aver avuto questo scambio con lei, civile e sereno. Spero di rileggerla presto qui o da qualche altra parte.
    Auguri anche a lei
    Alessandro

  6. 6 giuseppe di mauro Set 24th, 2012 at 8:39 pm

    …gentile Amico, sono davvero felice di averLa conosciuta… e mi creda!… ho solo pensato che lei, come me, ama la poesia…io amo molto i poeti e la cutura russa …forse condividiamo più di una cosa…sono lieto di essere stato compreso…auguri sinceri perché rea lizzi ciò che ama…un caro saluto e a presto…giuseppe

  7. 7 elide Mar 11th, 2017 at 1:54 pm

    questi sono gli scambi, calmi e civili, che insegnano qualcosa e che ti inducono a chiarire i dubbi per poter capire cosa intende l’interlocutore e avere un vero e costruttiivo dialogo

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