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Vango

È da qualche anno che la San Paolo Edizioni, nella collana Narrativa San Paolo ragazzi, propone romanzi d’avventura di notevole livello, destinati non solo ad un pubblico di giovanissimi, ma anche ad un pubblico adulto amante del genere. Se era stato il caso (quasi mai fortuito) a farmi imbattere nel bellissimo Chedimi chi sono, romanzo scritto a quattro mani da Anna Lavatelli e Anna Vivarelli, ambientato nel Settecento italiano e figlio di un amore comune a entrambe le autrici per il romanzo di stampo ottocentesco, una grandissima sorpresa, per me che non conoscevo l’autore, è stata la lettura in anteprima di Vango I – Tra cielo e terra di Timothée de Fombelle (tit. orig. dell’opera: Vango I. Entre ciel e terre, Gallimard Jeunesse, 2010; traduzione italiana di Maria Bastanzetti). E mi ha confermato nell’opinione di come la storia, che fa da materia a un romanzo storico, abbia spesso bisogno di un décalage temporale di almeno un secolo (meglio se un paio) per funzionare narrativamente.

Anche perché in questo romanzo d’avventura i feuilletons di Eugène Sue e Alexandre Dumas, la narrativa romantica di Jane Austen, la novellistica di Giovanni Verga, i romanzi fantastici di Jules Vernes e i romanzi polizieschi di Georges Simenon (pressoché contemporanei al tempo narrativo dell’azione che si colloca nel primi tre decenni del Novecento) partecipano con la loro eco letteraria alla creazione di un ambiente seducente per il lettore, e tuttavia mai scontato, dove lo scenario di genere riproduce quello variegato della vita del protagonista: Vango Romano, che è insieme un orfano in cerca d’identità, un appassionato esploratore, un giovane innamorato e un seminarista indiziato di omicidio. L’azione si sposterà dal sagrato di  Notre-Dame e dai tetti grigi di Parigi alle campagne innevate della Russia e al giardino d’inverno del Cremlino,  dal caldo tropicale del Copacabana Palace alla vertigine dell’Empire State Building, dalle pietre selvagge delle isole Eolie al solitario lago di  Costanza, dalla piovosa periferia di Londra al bianco sublime delle Highlands.

Attorno a Vango ruotano personaggi storici come Hugo Eckener, capitano del Graf Zeppelin, e Harold G. Dick, futuro ingegnere meccanico dell’Hindenburg, e personaggi di fantasia, spesso figli di espliciti modelli letterari, come il simenoniano commissario Boulard e il dumasiano Zefiro, monaco di un convento segreto di Alicudi. Per Vango c’è l’amicizia con Talpa, una ragazzina ebrea di buona famiglia, l’amore di Ethel, una ricca giovane scozzese, e ci sono le ombre minacciose dei due grandi dittatori del Nocevento, Hitler e Stalin.

L’uscita del romanzo in Italia è prevista per il prossimo mese di febbraio. Come è stato per Tobie Lolness,  protagonista dei suoi due precedenti romanzi, le cui storie sono state pubblicate in due volumi successivi, ci si aspetta un secondo volume che, se l’autore non tradirà le sue consuetudini, potrebbe uscire in traduzione italiana l’anno prossimo. Attenderemo impazienti (ma fiduciosi).

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