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Nettuno legge il suo poema

Mercoledì 30 giugno 2010, si terrà a Nettuno la giornata-evento “Nettuno legge il suo poema”, dedicata all’“Alceo” di Antonio Ongaro, poema cinquecentesco ambientato a Nettuno, e qui composto dall’Ongaro nel 1580 presso la corte dei principi Colonna.
Si tratta di una delle più belle favole ‘pescatorie’ della letteratura italiana, al di là dei debiti contratti con l’insuperabile modello pastorale dell’“Aminta” di Torquato Tasso.
La manifestazione prevede, alle ore 18.00, presso la Sala dei Sigilli del Forte Sangallo, la presentazione della recente edizione Lithos-Magnanti dell’“Alceo” (2010), curata da Rocco Paternostro, con la prefazione di Franca Angelini, e un saggio critico  di Daniela Quarta. Presenteranno l’opera: il prof. Roberto Mercuri dell’Università “La Sapienza” di Roma, il prof. Mauro Sarnelli dell’Università di Sassari, il prof. Nicola Longo dell’Università “Tor Vergata” di Roma. Sono previste letture dal testo di Luca Pietrosanti e Giorgia Torlone, e interventi musicali con la chitarra del maestro Fausto Ciotti.


Inoltre verranno esposte alcune edizioni storiche dell’“Alceo”, tra cui la
preziosa cinquencentina, di proprietà dell’Amministrazione Comunale.
Seguirà alle 21.30 un corteo storico composto da lettrici, lettori, figuranti,
in costume rinascimentale, che partendo dal Forte Sangallo raggiungerà il Borgo Medievale, penetrandovi dalla porta nord-est, per poi risalire verso Piazza San Giovanni, lasciando via via, nei punti più suggestivi del Borgo, gli interpreti del poema ongariano: attori, poeti, artisti, musicisti, ecc., che effettueranno contemporaneamente la lettura, di tutte le scene dell’“Alceo”, a stretto contatto con la gente, ripetendola più volte in diversi punti del Borgo nel corso della serata, a partire dalle ore 22.00, attraverso un ‘allestimento’ volto ad assumere i tratti di una cerimonia collettiva che celebra la comunità, al di là di specifiche istanze teatrali.
Partecipano: Bruno Agnelli, Francesco Alvaro, Giorgia Amantini, Dona Amati, Marianna Bellobono, Genny Bramato, Mariaelisa Cianfriglia, Sandra Collauto, Enzo De Rosa, Letizia Dolci, Simona D’Urbano, Alessandro Enderle, Gianni Fasani, Ornella Ferrari Pavesi, Letizia Leone, Fiore Leveque, Umberto Liguori, Sascia Livi, Serena Maffia, Beatrice Marcucci, Ivana Moser, Cesare Palumbo, Piero Perilli, Luca Pietrosanti, Melissa Regolanti, Maria Raffaele, Alessio Rizzitiello, Salvatore Santucci, Mauro Savino, Roberto Santi, Sonia Topazio, Giorgia Torlone, Lorenzo Trapassi, Simona Tuliozzi.
I costumi della manifestazione, che apriranno il Corteo la sera dell’Evento e
che si riferiscono al Poeta Antonio Ongaro, a Marcantonio Colonna ed alla moglie Felicia Orsini, a Cesare Borgia e Lucrezia Borgia, sono stati realizzati nell’ambito di uno specifico progetto che prevede la realizzazione di fedeli riproduzioni di abiti rinascimentali indossati da importanti personaggi che hanno fatto la storia della città nel cinquecento. I costumi indossati dai lettori sono di Leonardo Leonardi (Arte 70).
Dopo quasi 430 anni dalla prima rappresentazione al Castello dei Signori
Colonnesi
, la tormentata, e infine felice, storia d’amore di Alceo e Eurilla
risuonerà ancora, sebbene in modo molto diverso, nel cuore della città antica.
L’evento, promosso dall’Assessorato alla Cultura della Città di Nettuno, è a cura di Ugo Magnanti.

Info:
tel. 0698889553;
tel. 3471808068;
fax 0698889318;
mail: giampiero.pedace@comune.nettuno.roma.it
Ingresso gratuito

1 Risposta a “Nettuno legge il suo poema”


  1. 1 dario petrolati Giu 29th, 2010 at 11:40 am

    Ove si svolge la storia -(L’Alceo)- raccontata dal poeta di origine patavina(Ongaro) trasferitosi poi nel Lazio io vidi anni or sono soltanto i luoghi.
    Senza tuttavia conoscere la trama e la importanza del contesto della storia per la letteratura italiana.
    Ricordo il Castello ove furono ambientate le storie di amore e le tragedie-
    Allora coperti di muschio erano gli angoli smussati dei torrioni e mi raccontavano anche altre storie essersi svolte di famiglie potenti ed arroganti imparentate col Papato-vedi i Colonna-gli Orsini ed i Borgia-.
    Passai dei giorni sospesi tra realtà e storia -quando qualcuno mi mostrava luoghi che avevano ispirato oltre all’Ongaro anche altri poeti che mescolarono fantasia e realtà crudeli-

    Adesso a distanza di tempo mi piacerebbe rivedere ascoltare le voci e le musiche ove ispirate ed accadute sono state le storie menzionate .
    Son posti solari e lugubri a seconda della trama e se io fossi ancora laggiù non dubiterei andare per assistere almeno all’Alceo .
    Almeno dalle voci e dai nomi dovrebbe poi essere una emozione non comune.
    Di quassù posso solamente mandare un augurio a chi sarà nei posti menzionati.
    Sarà un investimento temporale e culturale che raramente capita scorgere.
    Auguri profondissimi.
    dario.

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