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…di sorgenti segrete

Tratte dall’antologia “Giovani Poeti Leggono… Carlo Antognini”, edita da peQuod, pubblichiamo due poesie di Valeria Bellagamba.

Una poesia di segno positivo quella di Valeria Bellagamba, residente in Senigallia, apparsa alla poesia quasi per caso ed ora impegnata in grado maggiore di consapevolezza.
Nel panorama odierno è una rarità una poesia come quella di Valeria, intenta a scoprire esiti di speranza e umanità dove la maggior parte degli scrittori scorge solo contraddizioni e insanabili rotture in un universo di catastrofi più o meno annunciate.
La Bellagamba scorge nel mondo, e persino nell’uomo, un filo, magari esile che lega l’essere e le esistenze. E la sua penna cuce sicure trame nel ‘textus’ di vita e parole. E il dolore, il male? Sono forse essi che mettono a repentaglio questa profonda unità? In ongi caso la risposta è ancora una volta positiva poché spinge alla compassione, non sconforto e disperazione.
Come le parole così le mani: “Le mani sicure / si muovono veloci, / riordinando i giorni / uno dopo l’altro”.
(Fabio Maria Serpilli)

 

E una mattina
i gesti si compiono da sé
diretti e consapevoli,
precedono la mente.

Le mani sicure
si muovono veloci,
riordinando i giorni
uno dopo l’altro.

 

L’uomo del fiume

Hanno visto l’uomo del fiume
ormeggiare la sua barca
presso il vecchio pontile.

Era carica di storie lucenti,
s’agitavano come pesci,
azzurri, viola e argentei.

Gocciolavano acque gelate
di antiche sorgenti segrete,
recavano in sé il ricordo
di vite smarrite nel buio.

L’uomo raccoglieva le storie
per condurle ai confini del mondo,
procurava cibo prezioso
a povere menti in esilio.

Camminava insieme ai suoi canti
intessendo melodie suadenti,
diffondeva la gioia dolente
sulla lunga via per il blu.

 

– ©peQuod. Tutti i diritti riservati –

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